6 dic – “Le dichiarazione di Enrico Rossi, secondo il quale dovremmo dare la cittadinanza italiana a tutti i cinesi di Prato, dimostra se ce ne fosse ancora bisogno cosa accadrebbe se disgraziatamente alle prossime elezioni amministrative vincesse la sinistra. Ecco il baratro nel quale Rossi – nel nome un destino – vorrebbe farci piombare nuovamente”. Lo afferma Aldo Milone, assessore alla sicurezza urbana e alla Polizia Municipale di Prato.
“Lunedì all’indomani della tragedia del Macrolotto sembrava il più sceriffo di tutti. Inneggiava ai controlli, dopo averli guardati in malo modo per 4 anni, ben consapevole che la sua parte politica non aveva fatto niente per 20 anni e che questa giunta guidata dal sindaco Roberto Cenni ha imposto una svolta, facendo fare in 4 anni 7 volte quello era stato fatto fare nei 20 anni precedenti – ha aggiunto Milone – L’illegalità non può essere combattuta con la cittadinanza perché larga parte delle migliaia di lavoratori in nero presenti a Prato hanno un regolare permesso di soggiorno”.
“Secondo Rossi, in virtù della cittadinanza italiana da lui proposta non dormirebbero più nei capannoni e non lavorerebbero più al nero? – ha concluso – Oggi il governatore se ne esce con questa castroneria e dichiara apertamente la volontà politica di una parte che, per il bene di Prato, è fondamentale resti ancora a lungo all’opposizione a meditare sui danni fatti a questo nostro territorio”.