10 mesi fa Renzi firmò la lettera a favore dell’amnistia (che ora rifiuta)

La lettera aperta a Marco Pannella, scritta dal consigliere regionale della Toscana Enzo Brogi. Tra le prime adesioni quelle del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, del sindaco di Firenze Matteo Renzi, del consigliere regionale Marco Taradash, di Sergio Staino, Alessandro Benvenuti e dei cantanti Dolcenera e Erriquez (Bandabardò). Ecco il testo completo

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Caro Marco,
“indipendentemente dalle posizioni e dai programmi del Partito Radicale, che si possono condividere o non condividere, i motivi che ti hanno determinato a minacciare prima, e a intraprendere ora un nuovo digiuno, questa volta totale, non possono non essere condivisi.
Le tue richieste sono giuste e legittime, nella loro immediatezza oltre che nel loro contenuto.”

Da dieci giorni seguiamo con seria preoccupazione i bollettini medici sul tuo stato di salute e proprio per questo vogliamo farci carico della lotta per l’amnistia, per la giustizia e per la libertà, per il ripristino della legalità e del rispetto della dignità all’interno delle nostre carceri, per interrompere una violenza che riguarda tutti i cittadini, non solo i detenuti; per ristabilire i principi della Costituzione, depredati nella loro completezza laddove prevedono che le pene non possano consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e ne sancisce la funzione rieducativa; convinti che laddove siano stati violati o ignorati dei diritti, laddove venga meno la legalità, lo stato di diritto, esista anche, e tu lo sai bene, strage di popoli.
Con grande apprensione e la piena solidarietà, da oggi introdurremo nelle nostre priorità istituzionali le necessarie misure affinché si possa limitare e riparare al collasso della giustizia e della sua appendice ultima delle “catacombe” carcerarie, luoghi di sofferenze atroci, di tortura e di morte quotidiana.
Armati di nonviolenza, con i nostri corpi, con il ruolo che ricopriamo, intraprenderemo, a staffetta, uno sciopero della fame, sperando, con forza e caparbietà, che il Parlamento italiano conceda un provvedimento di amnistia e si attivi con atti urgenti per porre rimedio all’emergenza carceraria, al vergognoso sovraffollamento delle nostre strutture penitenziarie, non come soluzione ma come punto di partenza per una riforma strutturale della giustizia, con misure alternative alla carcerazione, in primis per i tossicodipendenti. Quello che chiediamo è un atto forte e un punto di partenza per uscire dalla flagranza di reato del Paese e ristabilirvi la legalità; auspicandoci, inoltre, che il nostro impegno, ti convinca a sospendere l’azione nonviolenta perché all’Italia e agli italiani serve ancora Marco Pannella.
(20 dicembre 2012)

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