4 ott. – Protesta del sindaco, leghista, di Gemonio, Fabio Felli, che ha tolto le bandiere a mezz’asta dal palazzo del Comune del paese, dove e’ nato Umberto Bossi, e ha deciso di non aderire al lutto nazionale proclamato per commemorare le vittime della tragedia di Lampedusa.
“La presidenza del Consiglio ha disposto per oggi l’esposizione delle bandiere a mezz’asta in segno di lutto. Vergogna, titolano oggi quasi tutti i quotidiani. Io a questo festival nazionale dell’ipocrisia non ci sto”, ha scritto Felli in un messaggio su Facebook, sotto il quale ha ‘postato’ anche una foto in cui viene ritratto mentre rimuove le bandiere.
“Chi si deve vergognare, ma veramente vergognare, anzi sprofondare nella vergogna, sono i nostri governanti: il ministro Kyenge, la ‘presidenta’ Boldrini, per il becero buonismo nel volere l’integrazione e l’accoglienza a tutti i costi“. “Ci credete davvero a quello che dite? – chiede a Boldrini e Kyenge – allora andate a prenderli con un traghetto. Date ai comuni soldi necessari a mantenere tutta questa povera gente. Invece fate tutto il contrario, brutta razza di ipocriti, tutti questi morti sono, soprattutto, sulle vostre coscienze”.
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“Io non ci sto – conclude – caro presidente del Consiglio e cari ministri, io le bandiere le tolgo”. In un altro post, il sindaco di Gemonio si rivolge al ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Angelino, ma ci credi davvero a tutte quelle sciocchezze che dici? Ma davvero credi che noi si creda alle tue lacrime di coccodrillo? E hai preso apposta l’aereo per andare a Lampedusa a ‘frignettare’ in modo cosi’ indegno? Vergognati”. (AGI) .