Monti ricatta Letta e pretende una “coalizione alla tedesca”

monti1 lug. – Un contratto di coalizione alla tedesca e’ la condizione posta dai montiiani per continuare a sostenere il governo. Le fibrillazioni prodotte dalla dichiarazione di Mario Monti prima e da quella dei capigruppo poi, nascono da un’insofferenza del partito rispetto a un atteggiamento concepito come “eccessivamente prono” alle istanze di Pd e Pdl, in particolare su Imu e Iva. Ma l’uscita dalla maggioranza, al momento, e’ vista come una ipotesi lontana, una “extrema ratio”: nessuno, riferiscono fonti bene informate, in Scelta Civica vuole arrivare a tanto, e Monti meno di chiunque altro.

Quella del Professore e’ stata una mossa per riportare il dibattito al punto di partenza, ovvero il discorso con cui Enrico Letta ha chiesto la fiducia alle Camere e che per Scelta Civica e’ la base stessa su cui il governo si regge e da cui deve partire l’iniziativa politica. Per questa ragione la convocazione di un vertice di maggioranza giovedi’ a Palazzo Chigi e’ vissuta da Monti e da quelli del suo partito “come una prima vittoria ottenuta”. Sul terreno politico, certo, ma anche su quello della riconquista della centralita’ del dibattito pubblico da parte del partito.

Dopo il vertice, sara’ la convention del 13 luglio a Roma, al teatro Eliseo, l’appuntamento in cui si fara’ il punto del rapporto tra i montiani e il resto dela coalizione. Finora, spiegano le stesse fonti, Monti e’ rimasto deluso dai provvedimenti adottati che non considera “strutturali”, ma solo “interventi tampone” adottati “per accontentare Pd e Pdl” preoccupati per le promesse elettorali fatte e difficili da mantenere.

Scelta Civica, tuttavia, “non ha intenzione di fare da spalla a questo teatrino” e pone quindi una condizione: o si cerca di ragionare in funzione delle larghe intese oppure si esce dalla maggioranza. Monti ha proposto il contratto di coalizione alla tedesca perche’ vuole che la grande colizione lavori sulle linee programmatiche di Letta e che queste siano messe nero su bianco: riforme, tagli di spesa e di tasse. Per quanto riguarda l’Iva, pero’, la possibilita’ di evitarne l’aumento ritoccando verso l’alto l’Ires e’ irricevibile, perche’ considerato “suicida” in un momento come questo penalizzare le imprese che creano lavoro, tanto piu’ dopo gli ultimi dati dell’Istat.

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