Ilva Taranto: Clini, non deve chiudere; riesame sia rapido. 7.000 operai in corteo

26 lug. – “La magistratura sta procedendo al sequestro degli impianti e ad altre misure cautelari”, nell’ambito dell’inchiesta sull’Ilva di Taranto, e “l’intenzione del Governo e’ di sostenere la continuazione delle attivita’ produttive nel sito industriale”: per questo “chiedero’ che il riesame dei provvedimenti giudiziari avvenga nel minor tempo possibile, possibilmente entro giorni e non mesi, perche’ non possiamo sostenere il probabile clima di tensione economica e sociale“. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a margine della firma del protocollo d’intesa sulla bonifica del sito siderurgico.

L’iniziativa della magistratura incide sulla vita di 15mila persone, per cui non ci possiamo permettere incertezze che avrebbero ripercussioni economiche e sociali enormi”, ha aggiunto Clini assicurando che il Governo “vigilera’ sul fatto che l’azienda continui a stare a Taranto anche per potare avanti il programma di risanamento ambientale”. Secondo il ministro, infatti, nonostante i provvedimenti giudiziari, “non e’ detto che l’impianto venga chiuso, anche perche’ non si tratta di impianti che si chiudono con un bottone, e quindi abbiamo un ragionevole tempo per risolvere la situazione”.   (AGI) .

Un assembramento di 3-4000 persone, operai dello stabilimento siderurgico Ilva, si è formato sulla statale 7 Appia a Taranto, all’altezza della direzione aziendale, pronto a partire in corteo verso il centro della città per manifestare contro il ventilato sequestro degli impianti dato per imminente. Altre 3000 persone, dipendenti del 2° turno, sono attese a breve per dare inizio alla manifestazione.

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