Egitto, Morsi ai salafiti: né donna, né copto il mio vice. Sì alla sharia

5 luglio – Non ci sara’ ne’ una donna ne’ un copto alla vice presidenza dell’Egitto del dopo-Mubarak. E’ questa la promessa che il neo presidente Mohamed Mursi avrebbe fatto a sheikh Yasser Borhami, leader della ‘Chiamata salafita’ e co-fondatore del partito Al-Nour. In un’intervista televisiva al canale ‘Hayat 2′, il leader salafita ha precisato che Mursi nominera’ un copto e una donna solo come consiglieri e non in qualita’ di vice presidenti come aveva pubblicamente affermato.

Secondo Borhami, Mursi e’ determinato – con l’appoggio dell’ex candidato dei Fratelli Musulmani Khairat el-Shater – a far si’ che la Costituzione contempli la sharia come principale fonte del diritto. In ballo c’e’ l’articolo 2 della carta costituzionale del 1971, secondo cui “i principi della legge islamica rappresentano la principale fonte della legislazione”. I partiti ed i gruppi islamisti egiziani, tuttavia, vorrebbero la cancellazione della dicitura “i principi della legge islamica”, in favore di un piu’ preciso “la legge islamica rappresenta la principale fonte della legislazione”. Le forze laiche del paese, ovviamente, spingono per lasciare l’articolo cosi’ com’è.

I salafiti del gruppo di Borhami e il partito al-Nour al primo turno avevano appoggiato la candidatura dell’islamista moderato Abdel-Moneim Abu-Fotouh. Al secondo turno, entrambi i gruppi hanno appoggiato invece Mursi nella corsa a due con Ahmed Shafiq. Lo scorso giovedi’un gruppo di intellettuali salafiti, compreso Borhami, hanno incontrato Mursi nel palazzo presidenziale. adnk

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