Coronavirus, Germania e Francia guardano solo i loro interessi

di Andrea Indini – Ci trattano come appestati. E ci prendono pure in giro. Come al solito, quando c’è da dimostrare l’unità dell’Europa, i tedeschi e i francesi sono i primi a picchiar duro contro l’Italia e a lasciarci soli. Colpa sicuramente di un esecutivo (quello giallorosso guidato da Giuseppe Conte) debole e incapace di far valere i nostri diritti a Bruxelles. Il risultato è che, nonostante il vero untore sia proprio la Germania, veniamo dipinti come un lazzaretto infestante e messi in quarantena forzata. Non solo. Anche sul fronte degli aiuti, Berlino e Parigi hanno deciso di non fare la propria parte bloccando l’esportazione di mascherine e altro materiale protettivo negli altri Stati membri. E l’Unione europea? Fa spallucce. “Nel trattato c’è questa possibilitàâ€, ha detto una portavoce della Commissione Ue, Sonya Gospodinova. Allo stesso modo si erano voltati dall’altra parte quando ci avevano lasciati da soli a gestire l’emergenza immigrazione o avevano graziato il malconcio sistema bancario tedesco dopo aver messo in ginocchio il nostro.

È nei momenti difficili che si vede come la Germania e la Francia guardino solo ai propri interessi. Il caso del vergognoso spot su Canal+ che attaccava il made in Italy coniando la pizza al coronavirus è stato solo l’inizio. Di ora in ora l’Italia è diventato il capro espiatorio di mezzo mondo: sui giornali hanno iniziato a girare cartine con i casi di contagio partiti dal Belpaese, mentre le compagnie aeree hanno deciso di tagliare le rotte sui nostri aeroporti. I tedeschi hanno fatto anche di peggio. Nonostante il ministro della Salute Jens Spahn abbia ammesso, durante il Consiglio straordinario a Bruxelles, in Germania ci siano “più focolai†e che quindi la situazione sia uguale alla nostra, il ministero degli Esteri ci ha accusato di esportare contagiati e ha segnato l’Alto Adige tra le zone rosse, al pari di Lombardia ed Emilia Romagna. Un colpo basso che contribuirà a fiaccare un settore, quello turistico, già azzoppato dall’emergenza sanitaria. Qualcuno del nostro governo, a questo punto, dovrebbe ricordare al governo tedesco che la maggioranza dei contagi che hanno in casa sono autoctoni e non “importati†dal nostro Paese e che, come scritto sul New England Journal of Medicine, il primo contagiato europeo è stato proprio un 33enne di Monaco.

Anche nella gestione di questa emergenza, il governo Conte si sta dimostrando debole. Mentre l’epidemia sta fiaccando il sistema Italia e mettendo in ginocchio imprenditori e industriali, si è messo a elemosinare uno sforamento di 7,5 miliardi di euro dai parametri europei. E pensare che Confindustria gli aveva appena chiesto “un piano choc come nel Dopoguerraâ€. Quei soldi, secondo Luigi Marattin di Italia Viva (della stessa maggioranza che tiene in piedi Giuseppi), “bastano appena per questa settimanaâ€. Certo che con un esecutivo così remissivo, francesi e tedeschi si sentono in diritto di fare come gli pare. Anche bloccare l’esportazione di mascherine e altro materiale protettivo negli altri Stati europei. È un film già visto con la gestione dell’emergenza immigrazione: mentre a noi ci imponevano di far attraccare qualsiasi barcone, Emmanuel Macron ci rispediva i clandestini abbandonandoli di notte oltre confine e Angela Merkel caricava a forza i “dublinanti†sui voli charter verso Roma. Per non parlare dei parametri economici. A doverli rispettare con rigore è stata sempre e solo l’Italia. Forse, in un momento come questo, è arrivato il momento di alzare la testa e farci valere in Europa e nel mondo.

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