Ecco come vogliono risolvere la crisi e abbassare la disoccupazione: ammazzandoci

di Francesco Manna , 14 novembre 2013

suicidiMassimiliano Calore, 40 anni, si è impiccato la scorsa notte nella sua rimessa per auto a Rubano (Padova). Il corpo senza vita di Massimiliano Calore, piccolo imprenditore titolare di un’agenzia di viaggi, è stato trovato dai suoi famigliari che non avevano visto rientrare mercoledì sera.

Il quarantenne era schiacciato dai debiti, dalle banche, dalla crisi: con un ultimo messaggio avrebbe chiesto scusa ai suoi cari, spiegando di non farcela più a vivere.

Superfluo aggiungere che si tratta dell’ennesimo caso di suicidio per motivi economici in Italia. La disoccupazione batte ogni mese nuovi record, ma l’Italia non deve disperare: a quanto pare, la nostra classe dirigente ha trovato un modo per diminuire la disoccupazione e risolvere la crisi: ammazzarci con l’istigazione al suicidio.

Quando i senza lavoro e gli imprenditori indebitati si saranno tutti tolti la vita, la disoccupazione scenderà. Per facilitare il compito saranno stanziati fondi per delle cabine-suicidio in stile Futurama, da dislocare strategicamente nei maggiori centri d’Italia. Una campagna di pubblicità progresso sarà varata per stimolare il suicidio preventivo dei cassaintegrati (perché aspettare di diventare disoccupato, se puoi aiutare il tuo Paese oggi?).

Una volta debellata la disoccupazione con la strategia iperliberista dell’istigazione al suicidio, la nostra classe dirigente potrà dedicarsi a stroncare la piaga dei pensionati, i quali ovviamente non dovranno più esistere (lo Stato sociale è un residuo anacronistico del secolo scorso di cui l’Europa deve liberarsi!).

Al compimento del sessantacinquesimo anno di età, gli italiani saranno tutti vaporizzati (tranne, naturalmente, i politici che godranno di un vitalizio e coloro in grado di garantirsi una pensione privata).

Grazie alla diminuzione fisica dei disoccupati e dei pensionati (pensate solo ai risparmi per la Sanità!), finalmente scenderemo sotto il 3% deficit/PIL, centreremo il pareggio di bilancio e inizieremo a ridurre il debito pubblico.

E l’Italia sarà un perfetto deserto con i conti a posto.

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