L’Unione Europea (UE) lunedì ha sanzionato dodici fra persone ed enti accusati di essere coinvolti in campagne russe di destabilizzazione. Tra queste persone, spicca anche uno svizzero, ex agente dei servizi di informazione ed ex colonnello dell’esercito elvetico: Jacques Baud.
Sulla Gazzetta ufficiale dell’UE, si legge che Baud – 70 anni, ex alto ufficiale e analista strategico – “è ospite regolare di programmi televisivi e radiofonici filorussi. Funge da portavoce della propaganda filorussa e formula teorie complottiste, ad esempio accusando l’Ucraina di orchestrare la propria invasione per aderire alla NATO”.
Jacques Baud, sostiene Bruxelles, “è pertanto responsabile di mettere in atto azioni o politiche attribuibili al governo della Federazione russa che compromettono o minacciano la stabilità o la sicurezza di un paese terzo (l’Ucraina), o sostiene tali azioni o politiche, tramite l’uso della manipolazione delle informazioni e delle ingerenze”.
La decisione dell’Unione Europea comporta il congelamento dei beni di Baud, il divieto di viaggio nell’UE e l’interdizione di qualsiasi transazione finanziaria.
La Segreteria di Stato dell’economia (SECO) è a conoscenza della decisione emanata dal Consiglio europeo, nel quale sono rappresentati tutti i 27 Stati membri. Tuttavia, la Svizzera non adotterà l’ultima lista di sanzionati, ha indicato lunedì sera a Keystone-ATS la stessa SECO. Il motivo è che Berna non ha aderito al regime di sanzioni di Bruxelles dell’ottobre dello scorso anno in relazione alle minacce ibride della Russia. La Confederazione ha invece ripreso le sanzioni contro la Federazione russa decise dall’UE alla fine di febbraio 2022, poco dopo che le truppe di Mosca hanno attaccato l’Ucraina.
Baud, come scritto, appare regolarmente in programmi televisivi e radiofonici filorussi. Dallo scoppio della guerra in Ucraina ha pubblicato diversi libri sul conflitto. Nelle ultime settimane il suo nome è riemerso su vari media svizzeri per aver curato una mostra sullo spionaggio in Svizzera durante la Seconda guerra mondiale, inaugurata lo scorso novembre al castello di Morges.
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Il commento del colonnello sanzionato
Jacques Baud: “Sì, sono stato sanzionato per ‘propaganda russa’.” Il fatto che nei miei libri non utilizzi mai materiale russo, ma esclusivamente informazioni ucraine e occidentali, e che di conseguenza abbia rifiutato gli inviti dei media russi, fa di me ancora un “propagandista russo”!
Come ho affermato nei miei libri, il mio lavoro non si concentra su chi è buono e chi è cattivo, ma su come i media travisano la realtĂ sul campo. Volevo dimostrare che è possibile comprendere meglio il conflitto anche senza le informazioni russe. L’idea è che il modo in cui comprendiamo una crisi definisce il modo in cui la risolviamo! Non mi ero reso conto di quanto avessi ragione.”
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