Subbuglio a Strasburgo. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è dovuta tornare in Parlamento per difendersi dal giudizio dei deputati, che giovedì dovranno votare per due nuove mozioni di sfiducia. Se la precedente mozione di luglio, fallita con 360 no, riguardava lo Pfizergate, le due mozioni presentate dai Patrioti e da The Left criticano l’accordo commerciale della Commissione con gli Stati Uniti e l’accordo del Mercosur.
“Con l’accordo con gli Stati Uniti ha firmato la resa commerciale dell’Europa”, dice Jordan Bardella, primo firmatario della mozione del PfE. “Le nostre fabbriche non possono più lavorare e le nostre aziende agricole sono in ginocchio”. “Von der Leyen deve andarsene”, dice Manon Aubry di The Left. “Ha accompagnato il genocidio di Gaza con la sua inazione. Si è rifiutata di interrompere i rapporti commerciali con Israele, mentre siamo al diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia”.
Tra le voci contrarie, ha detto la sua anche il gruppo dell’Europa delle Nazioni Sovrane. “Il suo mandato è stato caratterizzato da arroganza, caos e decisioni prese a porte chiuse, ignorando i cittadini e assecondando le sue tendenze dittatoriali”. A parlare è Ewa Zajączkowska-Hernik, deputata polacca del partito Nowa Nadzieja.
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