Il governo di Keir Starmer ha annunciato lâintroduzione di una identitĂ digitale obbligatoria per poter lavorare legalmente nel Regno Unito entro la fine dellâattuale legislatura
LâID, conservato sullo smartphone, verrebbe verificato dai datori di lavoro nei controlli âright to workâ, sul diritto a lavorare, e potrebbe in futuro aprire lâaccesso a servizi pubblici e pratiche amministrative. Per Downing Street è uno strumento per ârendere piĂš difficile il lavoro illegaleâ e semplificare lâaccesso ai servizi; per le opposizioni e i gruppi per i diritti civili è un passo verso una âcheckpoint societyâ, una societĂ in cui lo Stato può controllarti a ogni passo, in stile cinese.
Cosa prevede la proposta
Starmer ha definito il progetto âunâenorme opportunitĂ â per il Regno Unito e ha chiarito che ânon potrai lavorare nel Regno Unito se non hai la digital IDâ. Lâesecutivo parla di obbligatorietĂ limitata al diritto di lavorare, non di esibizione continua del documento, e indica il 2029 come orizzonte di piena operativitĂ . Il sistema dovrebbe poggiare su infrastrutture digitali giĂ avviate dal governo (âOne Loginâ) e sarĂ gratuito; chi non ha smartphone avrebbe alternative fisiche o canali diversi. Dettagli tecnici (biometria, governance dei dati) saranno definiti con consultazione pubblica e nuova legislazione.
La rivolta: privacy, esclusione digitale e costi
Lâannuncio ha scatenato unâondata di critiche. Organizzazioni per i diritti civili parlano di rischio sorveglianza di massa, grandi banche dati vulnerabili ad attacchi e l’esclusione di fasce deboli (anziani, persone senza competenze digitali). La protesta ha trovato subito un canale concreto: una petizione lanciata da Big Brother Watch ha superato in poche ore il traguardo delle 500mila firme online. Un risultato che fotografa il livello di preoccupazione diffuso nel Paese.
Per i promotori, lâintroduzione delle carte dâidentitĂ digitali obbligatorie rappresenta âun salto verso una societĂ da incubo distopicoâ, con il rischio di trasformare la vita quotidiana in una serie di controlli e accessi condizionati. Il boom di adesioni â sottolineano i media britannici â è tra i piĂš rapidi registrati negli ultimi anni e costringe Downing Street a fare i conti con una mobilitazione dal basso che unisce associazioni, cittadini comuni e parte della stessa classe politica.
Sul piano politico si oppongono Reform, il partito di Nigel Farage, i conservatori e una parte della sinistra laburista; i Liberal Democrats respingono la natura obbligatoria. Tra i nodi: lâefficacia reale contro il lavoro nero, che spesso viaggia in contanti e fuori da ogni verifica, e i costi di una infrastruttura informatica pubblica storicamente complessa.
Frattura territoriale: Scozia e Irlanda del Nord
Le resistenze sono particolarmente forti in Scozia e Irlanda del Nord. Il First Minister scozzese John Swinney ha criticato lâetichetta âBrit Cardâ e lâobbligatorietĂ ; a Belfast, Michelle OâNeill (Sinn FĂŠin) ha definito la misura âridicola e mal concepitaâ, evocando anche un possibile contrasto con lo Good Friday Agreement. Il governo replica che si tratterĂ di ID digitale sul telefono, non di una tessera da portare sempre addosso. ADNKRONOS
Progetto UE per farci schiavi: niente lavoro/conto in banca se non ti fai controllare


âFaceva sĂŹ che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della Bestia o il numero del suo nome.
Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: infatti è numero dâuomo, e il suo numero è seicentosessantasei.â
â Apocalisse 13:16â18