La violenza era emersa a metà ottobre di un anno fa quando la bambina era stata portata in ospedale per dolori all’addome
(www.bresciaoggi.it) – Quasi un anno fa era stato arrestato con l’accusa di avere abusato sessualmente di una bambina di dieci anni che per quella violenza era rimasta incinta. A distanza di quasi dodici mesi l’uomo entrerà in un’aula del palazzo di Giustizia di Brescia per l’udienza preliminare del procedimento in cui è l’unico imputato.
La procura di Brescia, nelle scorse ore, ha chiesto il rinvio a giudizio per il 29enne bengalese arrestato all’inizio dell’ottobre di un anno fa con l’accusa di avere violentato una bambina all’interno del centro di accoglienza straordinaria per migranti di San Colombano di Collio, in Valtrompia. Lì erano ospiti sia la bambina (arrivata con la madre in Italia) e il 29enne bengalese giunto in Italia solo qualche giorno prima di commettere gli abusi di cui dovrà rispondere davanti al giudice.
Le proteste che si erano scatenate nei giorni e nelle settimane successive avevano, a distanza di qualche mese, portato alla chiusura del centro di San Colombano. La vicenda e l’orrore che questa aveva prodotto aveva in breve superato i confini della provincia e la notizia era «esplosa» su gran parte delle testate nazionali. Ora, a distanza di un anno, rivivrà in un’aula del palazzo di Giustizia dove nelle prossime settimane (ancora non è stata fissata una data, ma è probabile che venga celebrata già a settembre) davanti al gup si aprirà l’udienza preliminare.
La vicenda
La storia di violenza era emersa a metà ottobre di un anno fa quando la bambina era stata portata in ospedale per essere visitata. Da qualche giorno, infatti, la piccola accusava alcuni dolori all’addome. Un malessere che si era andato a sommare a un repentino cambio di umore della bambina e che la madre aveva notato senza però dare troppo peso. In ospedale la bimba era stata visitata e gli esami a cui era stata sottoposta avevano mostrato che la piccola era incinta. Dell’esito degli accertamenti erano state avvertite le forze dell’ordine che, coordinate dalla procura di Brescia, avevano immediatamente attivato le indagini. La piccola e la mamma erano immediatamente state trasferite in un’altra struttura mentre il lavoro della Squadra mobile della questura avevano in breve portato a stringere il cerchio attorno il presunto responsabile.
La ricostruzione degli inquirenti
La procura di Brescia, a una settimana dagli esami fatti in ospedale, aveva così chiesto una misura di custodia cautelare in carcere che che era stata emessa ed eseguita con la massima urgenza. Il 29enne era quindi stato arrestato e portato in carcere dove ancora si trova detenuto in attesa che il processo prenda il via.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti (il ragazzo arrestato davanti al gip, dopo l’arresto, era rimasto in silenzio scegliendo di avvalersi della facoltà di non rispondere) il 29enne bengalese avrebbe carpito la fiducia della piccola, e della mamma, e e una volta rimasto solo con lei ne avrebbe abusato sessualmente. Una ricostruzione che la piccola, sentita durante le indagini in una udienza protetta e con la forma dell’incidente probatorio, aveva confermato. Nelle scorse settimane la procura di Brescia ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per il 29enne di origine straniera