Donna travolta e uccisa a Milano: minori riaffidati alle famiglie

donna uccisa da minorenni rom

“Piango per mio figlio e per la signora, ma sono solo bambini”

Con queste parole, raccolte da Repubblica, la madre dell’undicenne a bordo dell’auto pirata che lunedì ha investito e ucciso Cecilia De Astis in via Cermenate, a Milano, rompe il silenzio. Un drammatico incidente avvenuto dopo una serie di azioni che le indagini stanno ricostruendo con precisione: il furto di valigie da un’auto in sosta, il ritrovamento di una chiave al loro interno, il ritorno sul posto per rubare il veicolo e, infine, la corsa finita contro una donna di 54 anni. I quattro minorenni, tutti tra gli 11 e i 13 anni, sono stati rintracciati poche ore dopo in un campo rom abusivo e riaffidati alle famiglie, in quanto non imputabili secondo la legge italiana.

I minori riaffidati alle famiglie: non sono punibili

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i ragazzi coinvolti hanno tra gli 11 e i 13 anni. Alla guida c’era un tredicenne, troppo giovane per rispondere penalmente delle proprie azioni. La legge italiana, infatti, stabilisce la non imputabilità sotto i 14 anni. Per questo motivo, come confermato dalla Procura per i Minori, i quattro sono stati riaffidati alle famiglie. Restano però aperte le valutazioni del Tribunale dei Minori, che potrebbe disporre misure socio-educative, affidamenti a strutture o programmi di recupero. La vicenda riaccende il dibattito sulla responsabilità penale dei minori e sugli strumenti a disposizione dello Stato per gestire situazioni di disagio.

La dinamica dell’incidente: prima il furto, poi lo schianto

La ricostruzione fornita dagli inquirenti e riportata da Repubblica indica che i ragazzini, poco prima dell’incidente, avevano rubato alcune valigie da un’auto parcheggiata. All’interno di uno dei bagagli, la chiave della Citroen con targa francese. Tornati sul posto, hanno rubato il veicolo e si sono messi alla guida. La corsa è finita in via Cermenate, dove Cecilia De Astis stava attraversando la strada. L’impatto è stato fatale. Dopo l’investimento, i minori hanno abbandonato l’auto e sono fuggiti a piedi, facendo perdere le proprie tracce fino all’intervento delle forze dell’ordine.

Il campo rom e le indagini sociali

I quattro minori sono stati rintracciati in un insediamento abusivo alla periferia sud di Milano, già noto alle autorità per precedenti controlli. Come riporta il Corriere della Sera, nessuno di loro frequentava regolarmente la scuola. I servizi sociali stanno ora valutando il contesto familiare e le condizioni di vita, in coordinamento con la Procura per i Minori. Le indagini puntano a comprendere se ci siano state situazioni di abbandono scolastico o mancanza di tutela tali da contribuire alla deriva comportamentale dei ragazzi. Possibili provvedimenti futuri includono il monitoraggio costante delle famiglie e interventi di sostegno educativo.
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