Pensioni, uno dei banchi di prova del prossimo esecutivo. La riforma che impegnerà il prossimo eventuale governo a 5 Stelle – oltre a una revisione della legge Fornero (con probabile reintroduzione delle quote) – potrebbe prevedere anche l’introduzione di una pensione di cittadinanza.
In cosa consiste e cosa ha in comune con il reddito di cittadinanza? “E’ uno degli strumenti proposto dal Movimento 5 Stelle, insieme al reddito, come misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale in Italia” si legge sul sito ‘Pensionipertutti.it’, preso d’assalto dalle richieste sui potenziali scenari futuri, specie in campo pensionistico.
POVERTA’ – Lo scopo delle due misure, si legge, “a prescindere dal costo economico e dalla fattività delle stesse, è quello di riequilibrare le risorse destinate alle categorie più deboli. Nello specifico la pensione di cittadinanza sarebbe stata pensata per i pensionati che sono costretti a vivere con un assegno sotto la soglia di povertà , che è stata stabilità dall’Istat in 780 euro”.
FORNERO – “Il programma del Movimento 5 Stelle in tema di pensioni – prosegue l’articolo – è molto variegato” e si basa su: “Smantellamento legge Fornero in 5 anni; ampliamento categorie dei lavori gravosi; estensione della quota 100 a tutti i lavoratori; quota 41 per i precoci e opzione donna; pensione di cittadinanza per chi ha meno di 780 euro mensili”.
REQUISITI – “I requisiti necessari per potervi accedere si ipotizza siano appunto l’essere pensionati e avere una pensione molto bassa, al di sotto della soglia di povertà (ossia, 780 euro al mese). Nel programma del M5S però – si sottolinea sul portale – non sono specificati nel dettaglio i requisiti per la pensione di cittadinanza. A differenza invece dei requisiti necessari per poter accedere al reddito di cittadinanza, che risultano essere: avere più di 18 anni; essere disoccupati o inoccupati; avere un reddito da lavoro inferiore alla soglia di povertà stabilità dall’Istat”.
QUANTO SPETTA? – Si tratterebbe quindi di una “integrazione per chi ha una pensione molto bassa, inferiore ai 780 euro”. Per capire in quanto potrebbe consistere l’integrazione, in caso la misura diventi realtà , gli esperti del portale dedicato al mondo ‘pensioni’ hanno elaborato una tabella: pensione di 250 euro, integrazione di 530 euro; pensione di 300 euro, integrazione 480 euro; pensione di 400 euro, integrazione di 380 euro; pensione di 500 euro, integrazione di 280 euro; pensione di 600 euro, integrazione di 180 euro; pensione di 700 euro, integrazione di 80 euro.
I FONDI – L’importo di 780 euro varrebbe per il pensionato che vive da solo, “altrimenti per una coppia di pensionati la soglia di povertà stabilità dall’Istat è pari a 1.170 euro”. Il Movimento 5 Stelle stima che per poter realizzare entrambe le misure – pensione e reddito di cittadinanza – “occorreranno 16 miliardi di euro che – conclude l’articolo – conta di recuperare attraverso imposte sul gioco d’azzardo, banche, tagliando finanziamenti per giornali e spesa pubblica”. ADNKRONOS

