Ha chiesto al Comune un certificato di stato civile e scopre di essere sposato da due anni con una donna extracomunitaria. Ma lui è celibe. Succede a Ganturco, sede della IV Municipalità di Napoli. Le carte finiscono in Procura e il Municipio avvia un’indagine interna. Lo racconta Pierluigi Frattasi sul il Messaggero.
Scatta un’inchiesta lampo che nel giro di un mese porta alla sospensione temporanea dal servizio dell’impiegata che ha istruito e celebrato il presunto matrimonio. Per l’impiegata solo 3 giorni di stop, senza stipendio.
Una storia assurda, soprattutto per il povero cittadino, che da celibe, scopre, invece, tutto ad un tratto, di avere una moglie a cui badare dal 2 luglio 2014.
L’identificazione dei due “sposini”, poi, sarebbe avvenuta registrando solo gli estremi dei documenti a margine della pratica, senza acquisire le copie delle carte d’identità . Compito che, secondo la dipendente, non sarebbe stato di sua competenza. Dubbi anche sulle firme dello sposo sugli atti. «Lievi difformità », però, di cui sostiene l’impiegata – «mai avrebbe potuto accorgersi». C’è, poi, il rebus sulla firma della «sposa». «Tutti gli stranieri, abitualmente ha spiegato la dipendente in audizione – firmano in stampatello», precisando, però, «di aver comunque acquisito il documento di riconoscimento della sposa, ritenendo ciò sufficiente».
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