Mattarella: Insegnare l’italiano ai migranti e non temere la globalizzazione

 

“La lingua italiana può essere un veicolo di integrazione tra cittadini di diverse comunità di migranti che si stanno insediando nel nostro territorio” per questo “dobbiamo essere più impegnati a promuovere la conoscenza della nostra lingua nei loro confronti”. È quanto ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto oggi a Milano, al Museo diocesano, all’82/mo congresso della Società Dante Alighieri.

“La lingua – ha proseguito Mattarella – è conoscenza e la conoscenza abbatte i muri, previene i ghetti. Per questo dobbiamo impegnarci alla massima diffusione dell’italiano anche quei Paesi a noi vicini, come i Balcani e quelli che si affacciano sul Mediterraneo, dove può diventare strumento di pace, di amicizia e di collaborazione”.

“I tempi che ci aspettano sono carichi di sfide, prospettive e incognite. Il vento della globalizzazione soffia in modo crescente e non saranno i muri o le barriere a fermarlo”, ha affermato il presidente della Repubblica. “Per assicurare ai nostri figli un futuro di pace – ha aggiunto – non servono persone con la testa rivolta all’indietro, condannate a camminare a ritroso ma abbiamo bisogno di filosofi, intellettuali, politici e scienziati con capacità di lungimiranza”.

“Non dobbiamo avere paura o remore nei confronti della globalizzazione. Il carattere globale – ha detto Mattarella – non è negativo o positivo, solo diverso. Per l’Italia, accanto ai rischi ci sono opportunità se sapremo esprimere innovazione e genialità”.

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