Il pubblico ministero Stefano Opilio ha richiesto una condanna a otto anni di reclusione per un cittadino marocchino di 51 anni, imputato in un processo con rito abbreviato. Le accuse riguardano i reati di pornografia minorile, violenza sessuale e adescamento di minorenni.
Le indagini, come riportato da Messaggero e Repubblica, hanno individuato otto vittime, che all’epoca dei fatti (tra il 2019 e il 2024) avevano un’età compresa tra gli 11 e i 13 anni. Secondo l’accusa, l’uomo utilizzava falsi profili sui social network, principalmente TikTok e Instagram, per approcciare le minori. Una volta ottenuta la loro fiducia, spostava le conversazioni su WhatsApp.
L’imputato richiedeva inizialmente immagini del volto o in costume da bagno, per poi passare a richieste di foto e video di nudo o in pose sessualmente esplicite. Per ottenere il materiale, l’uomo ricorreva a minacce, prospettando la diffusione delle immagini precedentemente ricevute e dei numeri di telefono delle vittime su siti o gruppi pornografici.
Il capo di imputazione riporta inoltre un episodio dell’ottobre 2022, in cui una bambina di 11 anni sarebbe stata indotta a compiere atti di autoerotismo davanti alla telecamera, seguendo le precise indicazioni dell’uomo. L’attività investigativa è scattata a seguito delle denunce presentate dalle famiglie. Gli inquirenti sono risaliti all’identità del 51enne attraverso il monitoraggio dei profili social utilizzati e l’analisi dei tabulati telefonici e delle celle agganciate dai numeri di cellulare riconducibili all’imputato.
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