La Guardia di finanza di Bologna ha arrestato il 19 dicembre, Omar Mohamed, 38 anni, accusato, residente in città , ritenuto vicino ad ambienti camorristici e ’ndranghetisti, destinatario di un provvedimento di cattura emesso dal Tribunale di Bologna.
Nell’ambito dell’indagine partita nell’autunno del 2024 e coordinata dalla Dda di Bologna e svolta dalle fiamme gialle, l’uomo, noto come “lo sceicco” per lo stile di vita e le macchine di lusso sulle quali viaggiava, era giĂ finito al centro di una vasta operazione che aveva coinvolto 15 persone. Per portare avanti le sua attivitĂ , avrebbe riciclato il denaro della criminalitĂ organizzata. Si sarebbe dedicato al commercio di orologi di lusso, durante il periodo del lockdown, secondo gli inquirenti, avrebbe prestato denaro a imprenditori in difficoltĂ “facendosi promettere e poi dare interessi usurari” che arrivavano fino al 240%. E ritardavano nella restituzione, non esitava a passare alle intimidazioni e alle minacce, anche di morte.
Un’escalation di violenza che era culminata in “una vera e propria caccia all’uomo con spedizioni notturne e diurne”, si leggeva nelle carte, fuori l’abitazione di un piccolo imprenditore, fino al momento in cui Mohamed, facendo spacciare la compagna per un maresciallo dei carabinieri, ha provato ad attirare la vittima fuori dalla caserma di San Lazzaro per mettere in pratica le minacce.
“Metodo mafioso”
Il prosieguo degli accertamenti hanno fatto emergere numerose ipotesi di reato, alcune aggravate dall’utilizzo del cosiddetto “metodo mafioso”: dal riciclaggio al reimpiego di proventi illeciti, dall’usura alle estorsioni, fino alla malversazione di fondi pubblici, al trasferimento fraudolento di valori, ai reati in materia di stupefacenti, alle violazioni della normativa antiriciclaggio, allo sfruttamento della prostituzione e al tentato sequestro di persona.
La grande ‘lavanderia’
Dietro Spazio 85 Srl, la fittizia societĂ immobiliare di cui Mohamed è rappresentante e amministratore unico, sarebbe stata il perno di tutte le operazioni, così come l’apertura di vari ristoranti. Rientravano tra i beni di Mohamed anche la pizzeria Pizzartist all’interno del Dopolavoro Ferroviario in via Serlio, il 33% della societĂ Gioka Srl che gestisce i campi da volley del Dlf, e una trentina tra garage, magazzini e appartamenti sparsi per la cittĂ .
Secondo gli inquirenti, l’arrestato avrebbe svolto il ruolo “di referente in città per alcune famiglie criminali”, ovvero di intermediario per il reinvestimento dei capitali illeciti a Bologna, occupandosi del riciclaggio e del reinvestimento dei capitali illeciti in attività economiche formalmente lecite. Un’operazione resa possibile grazie a una fitta rete di relazioni e complicità nel tessuto imprenditoriale dell’Emilia-Romagna.
Già sottoposto agli arresti domiciliari, l’uomo è ora destinatario di una misura cautelare più restrittiva, divenuta definitiva dopo la pronuncia della Corte di Cassazione: “Questo intervento operativo sottolinea, ancora una volta, come la Guardia di Finanza, coordinata dall’Autorità Giudiziaria, sia costantemente in prima linea nel difendere i settori sani dell’economia da tentativi di infiltrazione da parte di sodalizi criminali”, sottolineano le fiamme gialle.
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