Il furto in casa è diventato un’esperienza sempre più diffusa. I numeri del quarto Rapporto dell’Osservatorio Censis-Verisure sulla Sicurezza della Casa, presentato a Roma, raccontano un fenomeno in crescita che coinvolge milioni di italiani: circa 14 milioni e mezzo di persone, pari al 28,6% della popolazione, hanno subito almeno un furto in abitazione nel corso della loro vita. Altri otto milioni hanno vissuto un tentativo non andato a buon fine.
Nel 2024 in Italia sono stati denunciati 155.590 furti in casa, con un aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente, e 1.891 rapine (+1,8% rispetto al 2023). La crescita prosegue ininterrotta da quattro anni, dopo il crollo registrato nel 2020. Tuttavia, i dati provvisori relativi al primo semestre del 2025 segnano un’inversione di tendenza, con 61.555 furti in abitazione denunciati, l’8,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.
Le città con più topi d’appartamento
Se si considera il numero dei casi, Roma è in testa alla graduatoria dei comuni capoluogo con 8.699 furti in abitazione nel 2024, per un’incidenza di 31,7 reati ogni 10mila abitanti. Al secondo posto Milano con 3.152 furti in casa, 23,1 per 10mila residenti. Terza è Torino, dove sono stati denunciati 2.024 furti in abitazione, 23,6 ogni 10mila abitanti. Al quarto posto Firenze, con 1.803 furti in casa. La graduatoria costruita in base all’incidenza dei furti sulla popolazione vede invece al primo posto Pisa, con 75,7 furti in abitazione per 10mila abitanti, seguita da Modena (57,1), Bolzano (55,5), Udine (53) e Verona (50,3 per 10mila).
Il rischio della giustizia fai da te
Quasi cinque milioni di italiani hanno un’arma da fuoco in casa e potrebbero utilizzarla. Il 52,2% degli italiani pensa che dovrebbe essere consentito dalla legge sparare a un ladro che è entrato in casa per rubare (la percentuale sale al 78,8% tra chi ha già un’arma da fuoco) e il 20,4% della popolazione sarebbe favorevole a rendere più semplice l’acquisto di armi (valore che è del 41,9% tra chi già possiede un’arma). Inoltre, il 50,9% degli italiani ritiene che i cittadini dovrebbero organizzarsi in ronde e partecipare attivamente al controllo del territorio.
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