Ergastolo senza possibilità di riduzione della pena per la 27enne Dahbia Benkired
di Angela Leucci – La procura di Parigi ha inflitto la massima pena possibile, prima volta in Francia per una donna, nel processo che ha visto l’imputata accusata di tortura, stupro e omicidio ai danni di una 12enne, Lola Daviet. A nulla sono valse le richieste di perdono e le affermazioni dell’imputata, che ha detto in aula: “È orribile quello che ho fatto”. Ma anche il suo avvocato ha spiegato di ritenerla “colpevole di stupro e omicidio”, sebbene non di “atti di tortura e barbarie”.
La procura è stata lapidaria: “Signora Benkired, la Corte e la giuria hanno risposto sì a tutte questioni, lei è stata dichiarata colpevole di stupro, colpevole di atti di tortura e barbarie, considerando che tali atti sono stati commessi mentre Lola Daviet era ancora in vita, lei è anche colpevole dell’omicidio di Lola Daviet, preceduto da atti di tortura e barbarie. […] In assenza di patologie psichiatriche, gli esperti hanno ritenuto che lei sia una persona molto pericolosa”.
Nata nel 1988 ad Algeri, Dahbia Benkired era una migrante senza fissa dimora, nonostante fosse destinataria di un decreto di espulsione mai eseguito. Ospite dal 2019 della sorella Friha Benkired – che abitava nello stesso palazzo di Daviet – avrebbe compiuto i delitti nel 2022. Avrebbe incontrato la bambina di ritorno da scuola nei pressi del portone e le avrebbe chiesto di seguirla: al diniego della piccola, che le aveva spiegato come i genitori l’avessero educata a non familiarizzare con gli estranei, l’avrebbe presa per un braccio, trascinata nell’ascensore e poi su al sesto piano.
Parigi, omicidio e tortura. Lola uccisa senza movente
Una volta nell’appartamento della sorella, che non era in casa Dahbia Benkired avrebbe ordinato a Lola di spogliarsi e farsi una doccia, per poi legarla e imbavagliarla con il nastro adesivo, violentarla, e infine ucciderla, soffocandola appunto con lo scotch. Quindi l’occultamento del corpo: il cadavere della giovanissima Lola Daviet è stato trovato il 14 ottobre 2022 in un baule nei pressi di un edificio del 19esimo arrondissement.
Benkired, che era nota alle forze dell’ordine per aver subito violenze domestiche, ha spiegato in aula di aver agito come rivalsa nei confronti delle violenze subite dal compagno Mustapha: “All’inizio non volevo ucciderla, volevo fare del male a qualcuno. Ma visto che l’avevo violentata, a quel punto tanto valeva ucciderla”.
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