Educazione sessuale vietata alle scuole medie, Pd: ‘medioevo’

Alessandro Zan

L’educazione alla sessualità a scuola sì, ma solo alle superiori e previo consenso dei genitori che dovranno conoscere temi e materiale didattico

Diversamente dalle scuole primarie e medie dove, invece, verrà vietato di parlare di tematiche sessuali in aula “ad attivisti ideologizzati” ed “esperti esterni”. Ad introdurre la stretta è un emendamento della Lega approvato oggi in commissione Cultura della Camera che sta esaminando il disegno di legge sul consenso informato presentato dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

“Medioevo”, insorgono le opposizioni, mentre il Carroccio parla di una misura di “buon senso”. Vietare l’educazione alla sessualità alle scuole medie è un atto “gravissimo”, per gli esponenti dem. E “mentre l’Europa va avanti, l’Italia torna nel Medioevo”, commenta l’europarlamentare Alessandro Zan. Cecilia D’Elia definisce il ddl Valditara già di per sé un testo “oscurantista” e “lesivo dell’autonomia scolastica. L’Italia – sostiene – è già tra i pochi Paesi europei che non rendono obbligatoria l’educazione sessuale nelle scuole.

Con questa decisione, la maggioranza non solo non colma quel ritardo, ma sceglie consapevolmente di aggravarlo”.

Riccardo Magi

Insorge anche il segretario di Più Europa Riccardo Magi: “la maggioranza ha di fatto abolito l’educazione sessuoaffettiva nelle scuole”, afferma, ricordando che “nella legge di bilancio 2024 fu approvato un mio emendamento anche con i voti della maggioranza che stanziava fondi” per quella finalità, ma poi quelle risorse sono state riorientate altrove.

Nel botta e risposta con le opposizioni, il capogruppo leghista in commissione Cultura e relatore del ddl Vaditara, Rossano Sasso, sostiene che “troppe volte abbiamo assistito a episodi di tentativi di indottrinamento da parte di attivisti di estrema sinistra Lgbt, e anche oggi i colleghi dei partiti di sinistra hanno dimostrato tutta la loro avversione ideologica alle famiglie”. ANSA

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