Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il generale di brigata Effie Defrin, conferma che l’esercito dello Stato ebraico ha dato il via alla prima fase dell’invasione terrestre di Gaza City.
“Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell’attacco: le nostre forze controllano già la periferia” della città, ha dichiarato Defrin in un comunicato ufficiale citato dai media internazionali.
“E’ la fine dell’illusione dello Stato di Palestina. Esulta il ministro israeliano Bezalel Smotrich, falco dell’ultradestra del governo Netanyahu, nell’annunciare l’approvazione definitiva della nascita del nuovo insediamento E1 a est di Gerusalemme, che di fatto taglia in due la Cisgiordania, separandone il nord e il sud e frammentando ancor di più il territorio di un eventuale futuro Stato.
“Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti”, è il reale obiettivo rivendicato dallo stesso Smotrich, per cui ognuna delle 3.400 nuove unità abitative destinate ai coloni rappresenta “un chiodo sulla bara di questa idea pericolosa”.
Il progetto di nuove colonie, ritenute illegali dalle Nazioni Unite in base al diritto internazionale, è stato condannato dall’Autorità nazionale palestinese che accusa Israele di voler trasformare la Cisgiordania in una “vera e propria prigione” e di voler “minare le prospettive di attuazione della soluzione dei due Stati”.
Al fianco di Israele, si schierano saldamente gli Stati Uniti di Donald Trump che definisce Netanyahu “un eroe di guerra” che “sta combattendo”, ha detto il tycoon prima di attribuirsi lo stesso titolo. Tanto che il dipartimento di Stato ha annunciato sanzioni ad altri quattro giudici della Corte penale internazionale, che ha emesso un mandato di arresto per crimini di guerra contro il premier israeliano e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusando l’organismo di essere “uno strumento di lotta legale contro gli Usa e il loro stretto alleato Israele”. ANSA