La donna è gravissima. Redouane Ennakhali è in Italia senza permesso di soggiorno grazie ai ricorsi
Bologna, 31 luglio 2025 – Per due volte, negli ultimi due anni, Redouane Ennakhali aveva presentato domanda per il rinnovo del permesso di soggiorno. E per due volte l’Ufficio Immigrazione di Bologna l’aveva respinta, perché riteneva l’uomo, ora in carcere per il tentato omicidio della ex compagna, ridotta in fin di vita, estremamente pericoloso socialmente.
Tuttavia il 44enne marocchino, che aveva collezionato negli anni trascorsi in Italia un curriculum di precedenti per reati che vanno dalla rapina alle lesioni a pubblico ufficiale fino al danneggiamento, era ancora regolare sul territorio. Questo perché Ennakhali aveva presentato ricorso in tribunale, vedendosi così sospeso il provvedimento di diniego dell’Immigrazione.
La sua pratica era ancora in attesa di essere esperita dagli uffici giudiziari, tra le pile di analoghi ricorsi, quando lui, domenica scorsa, in preda a rabbia cieca, alcol e stupefacenti, ha ridotto in fin di vita la sua ex compagna, che non voleva saperne di tornare con lui.
Si è accanito contro di lei, colpendola con tutti i mobili che aveva a disposizione e poi accoltellandola, trascinandola per i capelli per il soggiorno della casa di via del Cossa, dove era entrato sfondando la porta, e infine lasciandola agononizzante in un lago di sangue. Subito arrestato dai carabinieri del Radiomobile chiamati dai vicini, Ennakhali è stato portato alla Dozza, indagato per tentato omicidio.
Eppure, tutto questo si sarebbe potuto evitare. Ripercorrendo la sua storia, Ennakhali arriva a Bologna una quindicina di anni fa. Fino al 2015 vive nel capoluogo emiliano, con permessi di soggiorno per motivi lavorativi. Intanto, inizia ad accumulare svariati precedenti penali. Si trasferisce poi in Calabria, dove resta fino al 2022, quando di nuovo torna a Bologna. Con lui, lo segue la sua pratica per il permesso di soggiorno, chiesto sempre per motivi di lavoro. Una pratica che, ad agosto del 2023, viene respinta dall’Ufficio Immigrazione: il suo curriculum di reati lo rende socialmente pericoloso e per questo motivo arriva il primo diniego.
Ennakhali però non se ne va. E presenta una nuova istanza per ottenere il permesso, questa volta per motivi famigliari, perché un suo fratello vive in città. Ancora una volta, a novembre del 2024, ottiene un diniego dagli stessi uffici della Questura, sempre per lo stesso motivo. Diniego che l’uomo impugna, con il tribunale di Bologna che sospende il provvedimento disposto dall’Immigrazione: una sospensione che permette all’uomo di restare in Italia, regolare sul territorio. Libero di continuare a delinquere. E anche di massacrare una donna che si era permessa di dirgli di no.
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