(www.ilrestodelcarlino.it) – Bologna, 22 giugno 2025 – Gli ambulanti della Piazzola erano ancora scossi ieri mattina. E le chiazze di sangue erano ancora ben visibili sull’asfalto della Montagnola. Dove, venerdì pomeriggio, tra le bancarelle ancora aperte, si è consumata l’ennesima spedizione punitiva ai danni di un pusher abituale della zona.
Erano circa le 18,15 quando un gruppo composto da quattro persone, descritte come di origine nordafricana e armate di grossi coltelli – qualcuno parla anche di un machete -, si è diretto di corsa verso la zona della fontanella. Il loro obiettivo era un tunisino, residente nel Ferrarese ma solito frequentare il parco e volto ben conosciuto sia alle forze dell’ordine, sia ai commercianti che per anni ne hanno subito gli ‘umori’.
“Lo hanno aggredito in quattro – racconta uno degli ambulanti –, erano armati. Puntavano a colpirlo in testa, tanto che lui si è protetto la faccia con le mani. E una gliela hanno praticamente mozzata”. Subito dopo l’aggressione, tra le urla generali, i quattro sono scappati via: “Hanno cercato di salire su un autobus – racconta un altro testimone –, ma il conducente si deve essere accorto della situazione e ha chiuso le porte al volo. Allora hanno colpito con il machete anche il bus”. Non riuscendo a salire sul mezzo pubblico, i quattro si sono dati alla fuga tra piazza VIII Agosto e via Irnerio.
I tanti testimoni hanno subito dato l’allarme e in Montagnola sono intervenuti i carabinieri del Radiomobile. La vittima è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata d’urgenza in codice di massima gravità all’ospedale Maggiore, per tentare di ricucire la mano. Intanto, i militari dell’Arma si sono messi al lavoro per individuare il gruppo di aggressori e capire anche il movente della violenza.
La vittima avrebbe raccontato ai carabinieri di essere stato rapinato dai quattro del portafogli mentre si trovava assieme alla fidanzata, che però sul posto non c’era e non è stata rintracciata. Non è escluso, visti anche i precedenti per spaccio dell’uomo, che si sia trattato di una spedizione punitiva i cui motivi sono da ricercare proprio in questo contesto.