Una ragazza passeggiava tranquillamente per le vie di San Benedetto. Niente le faceva immaginare che si palesasse alle sue spalle un ragazzo, più o meno coetaneo. E ancor di meno poteva pensare che costui allungasse le mani sul suo sedere palpeggiandola in maniera lasciva. Un gesto accompagnato da frasi a sfondo sessuale che il ragazzo ha rivolto alla giovane donna che, dopo l’accaduto, ha denunciato il soggetto in questione, attualmente sotto processo davanti al Collegio del Tribunale di Ascoli. Deve rispondere dell’accusa di violenza sessuale.
Era tarda sera quando la 23enne di nazionalità italiana si è presentata presso il Commissariato di San Benedetto per denunciare quanto le era successo. Ai poliziotti ha riferito che intorno alle 20,30 stava passeggiando con un’amica e suo figlio in centro, a San Benedetto. Erano sul corso pedonale; quando sono giunti all’altezza dell’edicola ha sentito vociare alle sue spalle; parole a sfondo sessuale che l’hanno irritata. Si è allora girata per capire se fossero realmente rivolte a lei.
Ha visto quattro ragazzi di colore, “palesemente ubriachi, con delle bottiglie in mano. Ha allungato il passo per tenerli a distanza, anche per tutelare il bambino dell’amica. Uno ragazzo l’ha però raggiunta e con mossa fulminea le ha toccato il sedere. “L’ho allontanato col braccio” ha raccontato la donna nella denuncia i cui contenuti sono stati confermati anche quando ha deposto in tribunale davanti ai giudici. Ha aggiunto che lui e un altro hanno rivolto a lei frasi dal contenuto manifestamente sessuale. Ha poi riferito ad una pattuglia di polizotti quanto le era accaduto e gli agenti si sono messi alla ricerca del responsabile e dei suoi amici.
La giovane, assistita dall’avvocato Francesco Gozzi, si è poi recata in Commissariato ed ha subito sporto denuncia contro il marocchino, ora sotto processo. Farebbe parte di un gruppo di extracomunitari che attualmente gravitano presso la Caritas di San Benedetto, un contesto piuttosto complicato da gestire.
Giusto un mese fa, il 12 maggio, tre marocchini sono stati arrestati dai carabinieri per aver dato vita due giorni prima ad una rissa a colpi di coltello. Due di loro, un 40enne e un 35enne sono stati rinchiusi nel carcere di Ascoli, mentre il terzo, un uomo di 60 anni, è stato ricoverato all’ospedale Madonna del Soccorso per le ferite riportate nello scontro che, secondo quanto riferito dai militari dell’Arma, sarebbe avvenuto per futili motivi. Ai tre magrebini sono contestate, a vario titolo, le accuse di rissa aggravata e lesioni.
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