Carcere Viterbo: bulgaro uccide a mani nude il compagno di cella

carcere

di Federico Garau – Choc nel carcere di Viterbo, dove un detenuto è arrivato ad uccidere il compagno di cella durante una furiosa lite. I fatti, secondo quanto riferito sino ad ora, si sono verificati nel corso della serata di ieri, martedì 19 dicembre. Ancora ignote le cause che hanno portato alla terribile violenza, gli inquirenti sono impegnati nelle indagini.

La ricostruzione

L’allarme è stato dato intorno alle 22.00 di martedì sera, quando la situazione all’interno di una delle celle del carcere è degenerata. A scontrarsi due detenuti, uno di nazionalità bulgara e un italiano. Entrambi hanno dato origine a una violenta rissa sfociata purtroppo in omicidio. Malgrado la pronta richiesta d’intervento e la corsa delle guardie carcerarie, all’arrivo dei soccorsi era già troppo tardi per l’italiano. L’uomo è morto dopo essere stato strangolato dal compagno bulgaro. Starà ora agli agenti ricostruire le esatte dinamiche della vicenda e comprendere in che modo la situazione sia degenerata a tal punto.

Quest’ennesimo dramma avvenuto dietro le sbarre a portato nuovamente l’attenzione sulle condizioni ormai critiche in cui versano le carceri italiane. Da tempo gli uomini della polizia penitenziaria e i sindacati denunciano delle importanti criticità. “Lo gridiamo ai quattro venti da almeno due anni. Il carcere è totalmente fuori controllo”, è quanto dichiarato oggi dalla segreteria provinciale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria.”Non esistono più regole e la Polizia Penitenziaria non ha più nessun tipo di autorità. Delegittimata da tutto e da tutti senza alcun tipo di difesa. Fare ordine in questo contesto è impossibile”.

La vittima

Stando a quanto riportato dalle agenzie di stampa, a perdere la vita è stato il 49enne Alessandro Salvaggio, originario di Barrafranca, in provincia di Enna. A ucciderlo è stato il bulgaro 22enne, T.K., che gli avrebbe stretto le mani al collo fino a soffocarlo.

A quanto pare Salvaggio era stato condannato per reati connessi allo spaccio di stupefacenti, ma si trovava nel carcere di Viterbo per scontare due anni per evasione. L’uomo aveva moglie e due figli. È previsto per venerdì prossimo l’esame autoptico sul corpo.

“Si tratta di una tragedia. L’autore del fatto non ha una valutazione clinica che potesse in qualche modo far presagire quanto accaduto, anzi, aveva un rapporto molto buono con la vittima che invece è un uomo di 49 anni”, ha dichiarato ad Agi Stefano Anastasìa, il garante dei detenuti del Lazio.”In carcere ci sono gravissime condizioni di sofferenza umana, che purtroppo a volte portano anche a fatti terribili come questo. Bisognerebbe capire se e come sia possibile costruire percorsi diversi. Si tratta di una tragedia”.
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