Accordo tra Oms e Google, 370 milioni per la tecnocensura sanitaria

censura Google Oms

L’avevamo visto durante la pandemia, lo rivedremo oggi e in futuro. Google e l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, hanno siglato un nuovo patto. Un patto, nei fatti, per la censura. È Google stessa ad annunciare l’accordo pluriennale con l’Oms. E lo fa usando queste parole: “Aumenteremo il nostro impatto sulla salute per miliardi di persone“. L’accordo prevede di “fornire informazioni sanitarie credibili rispondendo a problemi di salute pubblica emergenti e futuri”. Insomma, mentre già si parla di una nuova pandemia alle porte, vista la fortuna che ha generato per i super ricchi e per Big Pharma, arriva anche questo nuovo annuncio su come verrà gestita l’informazione. Sarà sempre più difficile, se non impossibile, fare controinformazione. E non è un caso che Google abbia donato proprio all’Oms oltre 320 milioni di dollari in pubblicità, la donazione più grande, in assoluto, fornita dall’azienda informatica nella sua storia. Ma non è tutto…

Google, infatti, ha annunciato di avere stanziato altri 50 milioni di dollari per il 2023, sempre “per sostenere l’Oms nel continuare il suo lavoro di grande impatto nella sanità pubblica”. Si continuerà dunque a dare voce solo a quello che si vuole propagandare, come è stato con il vaccino in epoca Covid, e si silenzierà chi prova a raccontare la verità. Non è un caso – come denuncia Patrizia Floder Reitter su LaVerità – che nulla risulti dal motore di ricerca di Google in tema di studi, ad esempio, che rivelino complicanze nelle campagne vaccinali e nell’utilizzo dei farmaci anti Covid a mRna, se non per classificarli come fake news. L’accordo è dunque “promosso” come a favore dell’informazione, ma in realtà è solo un mezzo per procedere con la censura.

Che paura questo nuovo accordo tra Google e Oms

Sostanzialmente, dunque, grazie a questi accordi tra Oms e Google, e grazie al giro di miliardi di dollari che c’è dietro, ogni opinione contraria verrà resa impossibile da leggere. È successo con il vaccino anti Covid, succederà ancora in futuro. L’impatto dell’accordo infatti riguarderà anche Youtube (la più nota piattaforma video è infatti proprietà di Google). “L’obiettivo principale è stato la rimozione di disinformazione dannosa, promuovendo contemporaneamente contenuti da autorità sanitarie credibili”. Credibili vuol dire quelli che danno milioni di dollari per far passare solo le loro informazioni. Prepariamoci a un altro grande e capillare lavoro di controinformazione. Ce ne sarà più che mai bisogno. Del resto lo hanno detto anche loro: la prossima pandemia è alle porte.
(www.ilparagone.it)

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