Migranti, 500 minori protestano a Lampedusa

Lampedusa

(https://www.ilgiornale.it) – «Freedom. Liberté!». Urlavano in coro il primo maggio i circa 500 minori non accompagnati ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Volevano essere trasferiti su terraferma come le migliaia di migranti passati per la struttura di recente.
Ed ecco in scena una folle protesta: sono saliti sui tetti dei padiglioni del centro minacciando di buttarsi giù e dando un ultimatum: la risposta alla richiesta sul trasferimento sarebbe dovuta arrivare entro ieri mattina, altrimenti si sarebbe approdati a proteste eclatanti. E puntuale la risposta è arrivata. Loro protestano e minacciano. E ieri mattina, dato anche il miglioramento del mare, sono iniziati i trasferimenti ed è fioccato un piano per spostarli tutti in strutture ubicate in diverse regioni, dispensando la Sicilia i cui centri sono già strapieni.

È stato un primo maggio di trambusto nell’hotspot di contrada Imbriacola, dove a riportare la calma sono stati i poliziotti. Il questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, ha anche comprato dei palloni e pizza per tutti. I primi minori a lasciare l’isola, ieri, sono stati 61 diretti al Nord. Oggi partiranno una cinquantina di ragazzi ed entro venerdì tutti, come stabilito dal commissario delegato per lo stato di emergenza migranti, il prefetto Valerio Valenti, che si è dato da fare per trovare le strutture.

Ma veniamo alla protesta inverosimile se solo si pensa che i migranti provengono da paesi poveri e alcuni da paesi in guerra. Fuggono da fame e povertà, si dice a giustificazione delle partenze dei migranti cosiddetti economici, ma Lampedusa non va bene a questi giovani, alcuni dei quali erano sull’isola da due settimane e mezzo. È comprensibile come il sovraffollamento nell’hotspot ostacoli una reale accoglienza, ma il primo maggio erano rimasti in 647 dopo il trasferimento di 491 ospiti che ieri sono giunti a Reggio Calabria con la Vega della Marina militare.

Allora qual è il vero motivo? È una fonte del Giornale in prima linea tra i migranti a chiarire le cose: «I migranti, tra cui anche i minori non accompagnati, è dal 2009 che inscenano proteste per essere trasferiti dice -. In particolare, i minori non accompagnati sanno che, non appena giungeranno in una struttura, possono allontanarsi facendo perdere le tracce. C’è chi vuole ricongiungersi con i propri familiari all’estero e alcuni, per farlo, hanno preso accordi prima della partenza con dei concittadini, ma non a tutti andrà bene, perché c’è il rischio prostituzione, sfruttamento del lavoro e il crimine». I minori non accompagnati giunti quest’anno sono 4.376, in tutto il 2022 erano stati 14.044.

Intanto si continua a salpare da Tunisia e Libia. La Geo Barents di Medici senza frontiere ha raggiunto in area Sar maltese una barca in legno con 300 migranti partiti dalla Libia e poi ha soccorso altri 36 migranti. Il porto assegnato è La Spezia dove arriverà in 3 giorni. Ieri invece è arrivata a Civitavecchia la Ocean Viking con 168 migranti.

Intanto il primo maggio l’aereo Seabird di Sea Watch ha avvistato una barca in ferro con 35 migranti e la Nadir li ha assistiti fino all’arrivo della guardia costiera che li ha condotti a Lampedusa. I migranti giunti da inizio anno sono 42.206 a fronte dei 10.964 del 2022. Si chiude con un lieto fine la storia del piccolo Ismail, superstite di un naufragio costato la vita alla sua mamma. Il suo papà è in Tunisia e ha deciso di mantenere l’affido alla famiglia della dottoressa palermitana per dargli un futuro migliore.

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