Migranti, si oppone ai controlli della Asl: denunciato Biancalani

biancalani

di Giovanni Fiorentino – Don Massimo Biancalani è stato denunciato per non aver consentito i controlli di Asl e polizia municipale nella parrocchia di Vicofaro dove da tempo accoglie alcuni immigrati. Lo riporta il quotidiano La Nazione, secondo cui il sacerdote pistoiese è stato segnalato all’autorità giudiziaria per non aver permesso l’accesso degli ispettori dell’azienda sanitaria che (insieme agli agenti della municipale) avrebbero dovuto eseguire un controllo nella chiesa e nei locali attigui che da anni ospitano i migranti che si avvicendando nella frazione del Comune di Pistoia, in Toscana. Una comunità che per questa ragione è più volte balzata anche agli onori delle cronache nazionali, nel recente passato.

E che continuerebbe a presentare delle criticità non da poco, perlomeno a livello locale: nelle scorse settimane ad esempio, il sindaco di centrodestra Alessandro Tomasi aveva scritto al prefetto di Pistoia per sollecitare un intervento. Una richiesta inoltrata a suo dire dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dei residenti della zona, che lamentavano sempre più spesso una situazione divenuta ormai insostenibile fra risse continue fra gli ospiti, aree pubbliche trasformate in latrine a cielo aperto ed auto danneggiate. Controlli concretizzatisi nei giorni scorsi, quando don Massimo non era presente. Solo che i responsabili della struttura in sua assenza si sarebbero rifiutati di far entrare agenti ed ispettori.

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“Mi avevano avvisato della necessità di un nuovo sopralluogo. E io come sempre avevo dato piena disponibilità. Poi è accaduto che la data è slittata. E che, quando gli ispettori si sono ri-presentati, io fossi fuori città per altri impegni – ha riferito il parroco a La Nazione, spiegando il proprio punto di vista – mi hanno contattato telefonicamente ma io ho chiesto di poter differire il sopralluogo. Non ho nulla da nascondere, ma nel tempo nella nostra comunità sono entrati anche diversi ragazzi problematici. Persone che senza la mia presenza avrebbero potuto spaventarsi o reagire male davanti alla polizia. Ed è per questo che ho chiesto di non entrare senza di me”.   www.ilgiornale.it

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