Elezioni, Letta: “Parlo con tutti altrimenti la destra prende il 66%”

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Il Pd ha preso a bordo Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova, ma rischia di viaggiare senza Sinistra italiana ed Europa verde. Raggiunto l’accordo con Azione con +Europa hanno raggiunto l’accordo dopo giorni di tira e molla, veti e ultimatum, Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova hanno firmato un’intesa per “essere vincenti nei confronti della destra”, dichiara Letta. “Non abbiamo bisogno del diritto di tribuna. Cambiate le condizioni, rinviamo l’incontro col Pd”, affermano Fratoianni (Si) e Bonelli (Europa Verde). Per il segretario dem la questione della legge elettorale è “fondamentale”, così come l’unità della coalizione: “Chi mi vede in questi giorni che parlo con tutti, che faccio di tutto per trattenermi e fare il federatore, lo faccio perché se ci dividiamo la destra avrà il 66%, che gli consente di cambiare la Costituzione“. E su Matteo Renzi: “Se cambia idea, sono pronto a incontrarlo”.

“Io non ho messo veti nei confronti di nessuno. Renzi ha deciso di correre da solo, se volesse cambiare idea sono pronto a incontrarlo e a parlarci. C’è ancora tempo”, sottolinea Letta. “Dico agli amici di Sinistra italiana e dei Verdi che se vinceremo non faremo modifiche alla Costituzione, ma la difenderemo”.

La posta in gioco per l’ex premier è insomma la difesa della Carta. Il centrosinistra pensa di vincere le prossime eleizioni, ma “con Sinistra italiana e i Verdi vorrei impedire nella prossima legislatura, se saremo all’opposizione, alcuna riforma che stravolga la Costituzione italiana. La posta in gioco è questa”. Letta si riferisce al progetto del centrodestra di introdurre il presidenzialismo che sarebbe, a suo parere, una “riduzione dei margini di democrazia”.

La situazione nel centrosinistra – All’indomani dell’accordo siglato dal Pd con Azione, l’alleanza di sinistra fa saltare l’incontro in programma nel pomeriggio con Letta, per un supplemento di riflessione, a fronte di “un profondo disagio nel Paese e in particolare nel complesso dell’elettorato di centrosinistra”. Ed è arrivata una richiesta, ha detto il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, di “una rinegoziazione dei punti” per un “profilo programmatico che parli al popolo del centro sinistra” affinché ci siano “le condizioni per un accordo”. Ma Calenda chiude: “Non c’è alcuna disponibilità da parte di Azione a farlo. L’agenda Draghi è il perno di quel patto e tale rimarrà, fine della questione”.  tgcom24.mediaset.it

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