Castellino inguaia Lamorgese: “in piazza con la Pec della Questura”

lamorgese

Assalto alla Cgil, Castellino inguaia Lamorgese. “Io in piazza? Pec alla questura”. Gli interrogatori degli arrestati per l’assalto alla sede della Cgil a Roma, mettono nei guai la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Sia l’ex Nar Luigi Aronica che il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, confermano – si legge sul Giornale – che tutte le loro mosse erano state concordate con la polizia. “Ci hanno guidato loro”.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese era a conoscenza della mail certificata inviata dal leader di Forza Nuova a San Vitale? “Non avevo nessun braccialetto – sottolinea Castellino in una nota affidata al suo difensore – né Daspo per le piazze, né divieti specifici. La mia sorveglianza speciale mi imponeva di comunicare alla questura la mia partecipazione a manifestazioni autorizzate. Cosa che ho sempre fatto tramite pec, anche sabato 9 ottobre”.

Castellino – prosegue il Giornale – scrive anche una lettera all’agenzia AdnKronos in cui si difende dalle accuse. “L’assalto alla Cgil? Non sono entrato. Armi e bastoni? Ero a viso scoperto e senza nulla in mano”. Anzi, Castellino sostiene di essere stato colpito da vari oggetti lanciati dalla folla scatenata.

«Volevamo solo chiedere a Landini di proclamare lo sciopero generale. Si, la Cgil la volevano assediare ma da fuori». Versioni che lasciano molti dubbi, visto che la finestra della sede sindacale di Corso Italia viene infranta da Pamela Testa, la «pasionaria» di Fn braccio destro di Fiore e Castellino. Scrive il gip: «Dalle immagini si vede introdursi nei locali della Cgil scavalcando una finestra per poi aiutare altre persone a scardinare il portone di ingresso”.  affaritaliani.it

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