Enrico Letta si ritiene in grado di fermare la crisi del Pd. Davanti ai senatori del Pd, e in particolare a quelli ârenzianiâ che sono la maggioranza e sono guidati dal capogruppo Andrea Marcucci (che contro il âgalateoâ politico ha deciso di non dimettersi in seguito al cambio della guardia nella segreteria), Enrico Letta non ha usato mezzi termini quando ha parlato del futuro prossimo dei dem. âSe arriviamo alla sfida con la Lega e il centrodestra con la Torre di Babele, per me la sfida del 2023 possiamo pure non giocarla, abbiamo giĂ persoâ, ha dichiarato il successore di Nicola Zingaretti in un lampo di estremo realismo.
Dâaltronde i sondaggi sono chiari, il Pd cosĂŹ comâè non ha alcuna speranza di competere con il centrodestra, schiacciato tra Lega e Fdi: non può neanche fare totale affidamento sul M5s, che però potrebbe riprendersi un minimo se dovesse effettivamente trasformarsi nel partito di Giuseppe Conte e quindi fare asse con i dem. âMi sono messo in testa di fermare la crisi del Pdâ, ha dichiarato Letta che poi ha aggiunto: âUna crisi sulle politiche e una nei rapporti umani deteriorati. Da dieci giorni abbiamo dato un segnale forte alla nostra gente, al governo, agli altri partiti, al Paeseâ.
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Tra lâaltro il nuovo segretario ha riservato diverse stoccate ai compagni: âUn partito come il nostro, organizzato con vertici tutti uomini, semplicemente in Europa non ha cittadinanza. Un uomo segretario, due capogruppo maschi, tre ministri maschi nel governo, cinque presidenti di Regione maschi: questa è la nostra prima fila. Ă irricevibileâ. www.liberoquotidiano.it

