Virus, anniversario: vivere da malati per morire sani

vivere da malati per morire sani

di Marina Mascetti – In alto i cuori e i calici! Non siete contenti? Eppure ci sono un paio di (in)Fausti Eventi da ricordare in questi giorni, due in particolare. Il primo è l'(in)dimenticabile anniversario di un anno di arresti domiciliari. Il secondo è il nuovo primato che distingue l’Italia; abbiamo varcato la soglia psicologica dei centomila morti.

Paghiamo subito il dovuto pegno al “sanitariamente corretto”: non siamo negazionisti né complottisti, e senza ironia ci inchiniamo sinceramente davanti al dolore di chi ha perso parenti o amici. Li hanno lasciati morire soli come cani, senza funerali, cremati come se fossero rifiuti tossici, restituendoli ai loro cari in un’urna cineraria, accompagnata beninteso da fattura a loro carico, Iva inclusa. 
Nell’anniversario vanno segnalate, come sempre, le pronte e chiare risposte dalle Fonti Ufficiali.

Quindi possiamo “festeggiare” degnamente il Primo Anno della nostra Nuova Vita, nel segno della Nuova Normalità e del Grande Reset che tanto bene porteranno a tutta l’umanità. «Andrà tutto bene!!»: tornate pure a cantare Bella Ciao sui terrazzi. Siamo lieti che l’Italia sia stata scelta come campo di prova e sperimentazione: ci hanno sorteggiato alla Lotteria dell’Ignoto (quando si dice il culo…).

Iniziamo però con l’ultima notizia: l’Italia ha bloccato un lotto di vaccino Astrazeneca, seguendo Danimarca, Austria, Estonia, Lussemburgo, Lituania e Lettonia, Norvegia e Islanda. Diverse persone sono morte «per trombosi multipla dopo la somministrazione dell’antidoto».  La procura di Siracusa indaga sulla morte di un militare di 43 anni, morto per arresto cardiaco nella sua abitazione. Il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino dello stesso lotto a cui fa riferimento l’Aifa. 

Non è il caso di allarmarsi, ci sono in giro solo un milione di dosi di quel lotto, equamente suddivise fra 17 paesi UE.  Intanto l’EMA (European Medicine Agency) ha precisato che «non ci sono prove che sia stato l’antidoto di Astra a causare la malattia», e che «la trombosi non è elencata come un effetto collaterale del vaccino». Fidatevi dei Bugiardini! 

Torniamo a noi. È tempo di brindare al Comitato Tecnico Scientifico! Da oltre un anno il nostro destino e la nostra libertà sono affidate a un gruppo di Scienziati per un’imparziale e disinteressata tutela della nostra Salute. I suoi membri, accuratamente scelti fra i Migliori del ramo – proprio come l’attuale governo – si sono subito contraddistinti per coerenza, unità d’intenti, concordia e benevolenza.

Ringraziamoli, visto che molti di loro hanno abbandonato a malincuore il “combattimento in prima linea” nelle “trincee degli ospedali” per allietare i nostri cuori e rasserenare le nostre menti durante il quotidiano “Bollettino delle Disgrazie”, trasmesso a reti unificate sette giorni su sette.

Ci hanno infuso fiducia e speranza, senza mai farsi sedurre dalla vanità della fama mediatica,  rifuggendo da ogni pubblicità. Soprattutto, non hanno mai litigato né discusso: perché la Verità è una sola, la loro. Magari hanno fatto delle giravolte di 180°… ma non c’è problema, in fin dei conti «errare è umano» e «siamo in uno stato di emergenza» che «nessuno poteva prevedere».

Ringraziamoli per la loro coerenza! Dote assai rara, è stata profusa a piene mani da chi – operando esclusivamente per il nostro bene – ha dovuto imporci suo malgrado scelte dolorose, senza peraltro versare qualche lacrima come la nobile Elsa Fornero, né qualche euro di ‘ristoro’ al Popolo delle Partite IVA, massacrato per l’ennesima volta.

«Vuolsi così, colà dove si puote ciò che si vuole; e più non dimandare», scriveva Dante in un canto dell’Inferno. Questo imperituro ed istruttivo motto è stato fatto proprio dai nostri governanti, per celebrare degnamente i settecento anni della morte del Poeta. Incidiamolo sullo stemma nazionale.

Facciamo un brindisi d’addio al Grande Commissario all’Emergenza, Domenico Arcuri. Con quale disinteresse ha operato per il Bene dell’Italia! Ha brillantemente risolto il problema delle mascherine: dure trattative per ottenere il giusto prezzo, severi controlli su qualità e rispondenza ai parametri di sicurezza. Forniture personalizzate per i Parlamentari: vanno protetti per primi, dato che vegliano al capezzale dell’Italia al pari dei “medici in prima linea”.

Peccato che non sia andata in porto la sua magnifica iniziativa di costruire le Primule, i coloratissimi padiglioni per ospitare i Centri per la Vaccinazione di massa, alla modica cifra di 400 mila euro ciascuno. Quando c’è di mezzo la salute non si deve badare a spese! Invece quei pidocchiosi del Governo hanno deciso che costavano troppo, ripiegando sul più prosaico uso di caserme e ospedali. Peccato per il progettista, Stefano Boeri, che vede sfumare tanto lavoro.  

Brindiamo all’Istat! L’Istituto Nazionale di Statistica ha rivoluzionato i parametri di questa nobile Scienza, uniformandosi al famoso sonetto di Trilussa. «Me spiego: da li conti che se fanno /secondo le statistiche d’adesso / risurta che te tocca un pollo all’anno:/ e, se nun entra ne le spese tue / t’entra ne la statistica lo stesso/ perché c’è un antro che ne magna due». 

Vivere da malati per morire sani

La Matematica non è un’opinione, i numeri sono numeri, poche storie. E più sono alti, più fanno impressione. Non è il caso di essere troppo pignoli, quando è questione di vita o di morte. Certo, se invece di cento tamponi ne fai centomila, al posto di tre contagiati ne avrai tremila; statisticamente è sempre il 3%, ma suona molto peggio. Forse non è corretto mettere nel conto quelli che i tamponi li fanno due o tre volte, dato che sono e restano una persona sola e non tre (uno e trino vale solo per Qualcun’altro). Si vede che Trilussa ha colpito ancora. 

E poi perché insistere su dettagli del tutto secondari, come la mortalità prevalente fra gli ultra-ottantenni con altre patologie, conteggiati però come “morti di Covid”? Meglio ricordare a tutti che di Covid muoiono anche i giovani, per bieca fatalità. È bene che i media parlino con severità e apprensione della quota “centomila morti”, per ricordare a chi ancora è vivo che è meglio vivere da malati (chiusi in casa) per morire sani; così prima di uscire a fare la Movida ci pensano due volte.

Brindiamo al Ministro Speranza! Nomen omen, ovvero «io speriamo che me la cavo». Fortuna che non l’hanno mandato via, è una risorsa preziosa! Le linee guida per la cura domiciliare prescritte dal suo Ministero come Protocollo ufficiale si sono rivelate di rara efficacia. «Tachipirina e vigile attesa», magari anche un po’ d’Acqua di Lourdes e il santino di Padre Pio sul comodino. Non sono più di moda, ma si poteva provare anche con le sanguisughe, che nell’Ottocento venivano usate per curare la pressione alta e il ‘mal sottile’ ai polmoni, senza intubare.  

Affidiamoci con fiducia ai Tamponi! Poco importa che l’inventore del test PCR abbia più volte detto che non deve essere utilizzato per la diagnostica perché può dare falsi positivi o falsi negativi. Poco importa che essere positivo non significhi automaticamente essere malato né destinato alla morte.

Siccome la Salute è la cosa più importante, è giusto che si spendano miliardi per quei test, possibilmente a carico dello Stato. Così si incentiva l’occupazione nei Laboratori di Analisi, specie privati, e ciò contribuisce a far salire il Pil. E poi i Tamponi hanno portato una ventata di novità! Invece del drive-in per comprarsi l’hamburger o vedere un film, vuoi mettere il drive-in per i tamponi? Con lunghe code in auto  per farsi infilare un bastoncino nel naso?

Il dogma dei vaccini

Affidiamoci ai Vaccini con gioia! Dato che la Nuova Religione è la Scienza Medica, in cui bisogna riporre una Fede incondizionata, il Vaccino fa parte dei Dogmi, ed è la nuova Eucarestia: ti libera dal “peccato”, o meglio dal Virus. Solo i biechi complottisti e disfattisti sospettano che qualche ‘morte improvvisa’ o ‘reazione avversa’ possano dipendere dal Vaccino. 

Vaccinando qualche miliardino di persone – due o tre volte all’anno – metteremo tutti al sicuro, ci proteggeremo dalle infinite varianti: inglesi, coreane, nigeriane, australiane, sudafricane, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Le Case Farmaceutiche avranno lauti guadagni, è inevitabile; non saranno penalmente perseguibili, ma è giusto che sia così, perché investiranno immediatamente quei denari in nuovi studi e nuovi medicamenti, sempre ed esclusivamente per il nostro bene, incoraggiate e finanziate dai grandi Filantropi. 

Il Vaccino ti renderà libero di continuare a portare la mascherina, così non avrai più bisogno di mettere il rossetto e nessuno vedrà che non hai messo la dentiera. Non devi più salutare quelli che ti stanno antipatici, perché semplicemente non li riconosci.  E poi basta cambiarla ogni due ore, affinché con l’umidità del respiro non diventi un terreno di coltura per germi di tutti i tipi. Invece di 60 milioni di mascherine al giorno se ne consumeranno 600 milioni, cosa vuoi che sia! Ci pensa Fiat Chrysler a produrle… A voler essere pignoli, andrebbero smaltite come rifiuto ospedaliero, però chiudiamo un occhio, (anche due), se no salta il sistema della raccolta differenziata. Ci penseranno quelli della Green Economy sostenibile!

Il segreto di tutto sta nel magnifico motto «Prevenire è meglio che curare», grazie al quale anche i Sani possono diventare pre-Malati da tutelare con amorevole dedizione.

Infine – mi raccomando! – adeguatevi scrupolosamente agli orari del Virus, che, com’è noto, ha abitudini notturne come i predatori della savana. Preciso come un orologio svizzero, compare dalle 18 in poi, prevalentemente in bar e ristoranti, e colpisce chiunque voglia semplicemente “vivere da sano”. Anzi, no, scusate, da “pre-malato”. 

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