Agostino Miozzo, fra esercito in piazza e deliri istituzionali

Miozzo - comitato scientifico

Il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra commenta le ultime dichiarazioni pubbliche di Agostino Miozzo, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico del Governo.

Per riaprire i ristoranti di sera occorre l’esercito. Ne è convinto Agostino Miozzo, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico del Governo. Un medico chirurgo specializzato in ginecologia ostetrica, sicuramente un ottimo professionista: mica un virologo, però. Mica un epidemiologo! Mica un esperto di malattie infettivo ad alto tasso contagiante. Uno che sta alla pandemia come Luigi Di Maio agli Esteri. Sarebbe un po’ come se scegliessero il sottoscritto per presiedere a Milano il Conservatorio di Musica ‘Giuseppe Verdi’, o uno chef d’alto livello a dirigere una galleria d’arte.

Secondo costui, perché gli italiani possano tornare ad andare a cena fuori, e bar, locali e ristoranti a lavorare, occorrerebbe un potenziale presidio militare nei luoghi pubblici delle città a maggior tasso di potenziale assembramento. Logica vuole che, se si apre, la gente possa circolare con serenità, senza ansie eccessive in un contesto il più normale possibile.

Io credo invece fermamente che valga la pena ragionare sul fatto che uno dei più gravi errori della nostra storia legislativa sia stata, a questo punto, la chiusura dei manicomi. Perché anche solo il pensare a una simile affermazione del genere e degenere insieme, potrebbe parere da manicomio. Punto.

Siamo totalmente alla follia. E’ giunto un virus ben più pericoloso, che si chiama delirio istituzionale. Smania di controllo, Terrorismo mediatico e di palazzo, giochi di potere pagati a caro prezzo in termini di libertà e vita irrimediabilmente perduta dal popolo che sovrano non è più. E libero men che meno.

Un popolo ancora troppo comodo, inerte e ignaro. Un popolo che sta ancora fin troppo bene per pensare di scendere in piazza a fare la rivoluzione. E dare finalmente un bel calcione secco nel fondoschiena a tutta questa ciurma di politici ed esperti: contaminati e viziati più dal far sì che di fatto il Coronavirus rimanga fra noi, piuttosto che di riaprire tutto e lasciare che il destino faccia il suo corso, come in tutte le cose del mondo. Perché la Vita appartiene a Dio, che all’uomo ne fa dono.

Far l’amore in macchina, mangiare con gli amici, andare a ballare, in discoteca, al cinema, ai concerti, a far shopping nei weekend sono tutte attività lontane nel tempo, ingiustamente criminalizzate da un presunto-pseudo-pool di esperti che a fatica, visti i pessimi risultati, riuscirebbe a fare una ‘O’ col bicchiere senza sbagliare. Una massa informe di chiacchieroni farneticanti strafotuttamente pagati mentre la gente muore!

Mi chiedo se chi legge ha compreso la gravità, la reale entità e portata di un fenomeno impattante di persuasione di massa che trova in un virus – che uccide certamente meno di quel che vogliono far credere le statistiche ufficiali – un cavallo di Troia, per dirla con l’ottimo Direttore di ImolaOggi.it Armando Manocchia, con cui spossessare l’Italia da sé stessa: e consegnarla irrimediabilmente in mano alle élites mondiali e mondialiste, sinistronze, globaliste e progressiste. Andando avanti di questo passo, ci siamo quasi.

Tant’è che ormai anche andare a puttane la sera, per coloro cui piace e ne sono avvezzi, è diventato praticamente impossibile. Per gli italiani, ma non certo per l’Italia. E questa è la più amara verità.

Maurizio Scandurra

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