Whirlpool disattende gli impegni e vende lo stabilimento di Napoli

Nel corso dell’incontro al Ministero dello sviluppo economico l’azienda ha comunicato la decisione unilaterale di procedere alla cessione di ramo d’azienda ad un possibile partner, la società PRS che si occupa di refrigerazione passiva, interessato alla riconversione della produzione dello stabilimento di Napoli. Con questa decisione l’azienda “ha interrotto il prosieguo del confronto sulle altre opzioni proposte nel corso dei precedenti incontri tenutesi al Ministero, che prevedevano anche investimenti in prodotti di alta gamma o lo spostamento in Italia alcune produzioni realizzate all’estero dal Gruppo Whirlpool”.

Il tavolo è stato presieduto dal vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial e dal sottosegretario Alessandra Todde, e hanno partecipato l’azienda, il Ministero del Lavoro, i rappresentanti degli enti locali e le organizzazioni sindacali Sorial ha espresso “la ferma contrarietà alla decisione unilaterale dell’azienda, sottolineando come il Governo non può accettare il comportamento dei vertici della Whirlpool, che hanno sempre trovato il supporto e la collaborazione di tutte le istituzioni per individuare una soluzione condivisa finalizzata a garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dei lavoratori del sito di Napoli”.

La decisione dell’azienda non solo disattende gli impegni presi in questi mesi di confronto al Mise – ha aggiunto il sottosegretario Alessandra Todde – ma anche l’accordo sottoscritto nel mese di ottobre del 2018 con cui le istituzioni si sono impegnate a supportare con incentivi e ammortizzatori sociali il piano industriale della Whirlpool in Italia. Si tratta quindi di una grave scorrettezza da parte della multinazionale nei confronti sia del Governo che dei lavoratori”.

Al termine del tavolo tecnico, Todde e Sorial hanno incontrato in una riunione ristretta i sindacati per decidere i prossimi passi da compiere a seguito della decisione presa dall’azienda per il sito di Napoli. (askanews)

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