Migranti e lavoro, Germania cancella leggi che favoriscono gli europei

Passa al Parlamento di Berlino tra le feroci critiche di verdi e sinistra radicale, ma grazie ai voti dei socialdemocratici, la “legge sul ritorno ordinato”, che renderà più facile espellere coloro che vivono in Germania senza permesso di soggiorno. Trattasi dei migranti economici che non hanno seguito le regole, ma anche dei richiedenti asilo ai quali è stato negato lo status di rifugiati politici.

“È un punto di svolta nella nostra politica migratoria”, ha detto il ministro dell’Interno Horst Seehofer di fronte all’emiciclo del Bundestag, aggiungendo: “Questo pacchetto sull’immigrazione crea una serie di regole che rispettano sia l’umanità che l’ordine”.

Il ministro dell’Interno e leader della Csu, il partito bavarese alleato della Cdu di Angela Merkel, ha anche sottolineato l’importanza di garantire alla manodopera qualificata straniera un accesso regolare al mercato del lavoro tedesco. In effetti il pacchetto comprende anche una serie di misure che facilitano l’ingresso in Germania per gli immigrati qualificati. Ad esempio, un migrante arrivato prima dell’estate scorsa al quale è stato negato lo status di rifugiato potrà per ora rimanere a patto che abbia un lavoro e parli il tedesco. Vengono cancellate inoltre le leggi che chiedevano ai datori di lavoro di dimostrare di non aver trovato un cittadino tedesco o di altro Paese europeo per ricoprire il ruolo in azienda assegnato a un migrante.

Le polemiche si sono infatti concentrate sui altri provvedimenti, quelli concernenti la deportazione degli irregolari. Verdi ed esponenti della sinistra Die Linke hanno tentato, senza successo, di fermare il voto sulle nuove regole, ritenendole in violazione dei diritti dei richiedenti asilo e della Costituzione. Alcuni parlamentari hanno bollato il provvedimento come un “catalogo di atrocità”, approvato “per ingraziarsi i razzisti”.

Più sofferto è stato l’appoggio del provvedimento da parte dei socialdemocratici, alleati in Europa con il Partito democratico. All’indomani della batosta elettorale del Spd, superato alle europee dai Verdi, l’ex leader Sigmar Gabriel ha espresso il suo sostegno a una “più robusta politica sull’asilo”. Il politico in sella del Spd dal 2009 al 2017 incoraggia oggi il suo partito a guardare alla Danimarca, dove i socialdemocratici hanno vinto le elezioni generali dopo aver adottato un programma politico più intransigente sull’immigrazione.

Confermando l’appoggio alla coalizione guidata dalla Merkel, il centrosinistra tedesco ha quindi assicurato il passaggio del provvedimento in Aula.

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