Prodi: “Invertire la rotta prima che l’Italia si infranga contro gli scogli”

“Il futuro arriva per tutti. Mi auguro quindi che, dopo le prime reazioni stizzite, i nostri governanti accolgano le indicazioni della Commissione come un utile consiglio per presentarsi difronte alla decisione finale del Consiglio Europeo con i cambiamenti necessari a correggere la rotta profondamente sbagliata lungo la quale l’Italia sta ora camminando. Presentandosi almeno con le correzioni sufficienti per evitare che il nostro paese si infranga contro gli scogli”. È il consiglio di Romano Prodi, che dalle colonne de Il Messaggero  si permette di avvertire sui rischi che correrebbe il Paese.

[…] la riforma del sistema pensionistico, anticipando l’uscita generalizzata dal mondo del lavoro in un periodo di spettacolare aumento della nostra vita media, rende impossibile il futuro riequilibrio dei nostri conti pubblici.

È vero che si tratta del provvedimento più popolare del governo in carica, come è certo popolare la prima applicazione della “flat tax” alle partite IVA inferiori ai 65.000 euro, anche se tale provvedimento sta frammentando le attività economiche e aumentando in modo voluto l’evasione fiscale dei lavoratori non dipendenti. E ancora più popolare sarà l’iniqua estensione della “flat tax”, destinata a diminuire gli introiti dello Stato e ad aumentare la distanza fra ricchi e poveri.

Al contrario – sottolinea Prodi – “con provvedimenti di sana amministrazione e di messa in atto delle riforme anche oggi suggerite da Bruxelles sarebbe possibile iniziare un cammino di lenta diminuzione del debito pubblico che porterebbe automaticamente ad una riduzione del peso degli interessi”.

Si procede invece inesorabilmente verso l’inevitabile necessità di prendere poi decisioni radicali. Che si tratti di un cospicuo aumento dell’IVA, di un’imposta patrimoniale o di qualche altra drastica misura lo si vedrà in futuro. È invece già certo che più si tarda ad intraprendere la via del risanamento più pesanti dovranno essere le inevitabili e dolorose decisioni future.

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