UE, Salvini: ”finito il tempo delle letterine, l’Italia ha diritto alla crescita”

“E’ finito il tempo delle letterine e dei richiami, riprendiamoci il diritto alla crescita”. Così Matteo Salvini, in diretta Facebook, sugli scenari Ue dopo il voto. “Basta – aggiunge – con i parametri europei impostati solo sulla finanza”. “L’Italia ha una economia sana, a parità di condizioni siamo i migliori del mondo, dobbiamo essere messi nelle stesse condizioni” altrimenti “torniamo ai tempi di Soros”.

“Se fra un anno saremo stati bravi il debito sarà sceso e il Pil sarà salito” scandisce il leader della Lega che poi assicura: “Non aumenta l’Iva, non tassiamo la casa e i conti correnti”.

Quanto allo spread, che sfiora i 290, ai massimi da febbraio: “Aumenta perché qualcuno ha convenienza che gli italiani siano vincolati a vecchie regole”. E attacca il Pd: “Lanciano l’allarme spread, come se il voto degli italiani di domenica non fosse libero, come se chi ha votato Lega volesse lo spread”.

In mattinata, ai microfoni di Rtl102.05, Salvini era intervenuto sull’argomento: “Mi auguro che non ci sia nessuno che mandi le letterine… Il debito sta aumentando da sempre, da decenni, siamo arrivati al record storico. Negli ultimi dieci anni seguendo le letterine, i vincoli, Monti, la Fornero, l’austerità, i tagli, i regolamenti,il debito è aumentato di 655 miliardi”. “Penso che il voto di domenica -ha aggiunto – abbia fatto capire a tutti che bisogna rimettere al centro il lavoro, l’uomo, la donna, la famiglia e l’economia reale. Quindi, penso che dalla Merkel a Macron, dagli sconfitti ai vittoriosi, tutti abbiamo capito che bisogna cambiare questi parametri. Mi auguro che non ci sia nessuno che manda letterine, che richiama all’ordine”. “C’è da ricostruire un sogno e sono orgogliosamente parte -grazie agli italiani- di questo sogno. Penso che tutti abbiano chiaro, al di là delle etichette, che bisogna rimettere al centro la vita vera altrimenti l’Europa viene schiacciata tra Stati Uniti, Cina e continente africano”, ha sottolineato.  adnkronos

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