“Il 10 dicembre di 70 anni fa, all’indomani degli orrori del secondo conflitto mondiale, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Una scelta irrevocabile di civiltà per il genere umano, punto di riferimento per l’intera comunità internazionale. Il riconoscimento a livello globale che tutti gli esseri umani nascono liberi e godono di inalienabili e uguali diritti rappresenta oggi un principio che precede gli stessi ordinamenti statali.
Il rispetto della dignità della persona non è, infatti, dovere esclusivo degli Stati, bensì un obbligo che interpella la coscienza di ciascuno. Tutti sono chiamati a darne quotidiana e concreta testimonianza”.
È quanto affermato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione rilasciata in occasione del 70esimo anniversario dell’adozione della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo.
“Purtroppo – ha osservato il Capo dello Stato – sono ancora diffusi in tutto il mondo gli abusi, le violenze e le discriminazioni che affliggono individui e intere comunità, spesso colpendo i più vulnerabili. È quindi necessario che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi in tutte le direzioni per promuovere un’efficace protezione delle libertà fondamentali, nel rispetto dei principi di universalità, indivisibilità e interdipendenza dei diritti umani”.
L’Italia, ha assicurato Mattarella, “continuerà a impegnarsi a tale riguardo, soprattutto nelle sue funzioni di membro, a partire da gennaio 2019, del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Con questo mandato assumiamo una grande responsabilità: la promozione dei diritti umani nel mondo costituisce non solo un imperativo etico e morale, ma è uno strumento necessario per prevenire i conflitti, costruire società stabili e inclusive e, quindi – ha concluso il Presidente della Repubblica – promuovere in modo sostenibile la pace, la sicurezza e lo sviluppo”. (askanews)