Senegalese ferisce due poliziotti, condannato a 15 mesi ma è latitante

Ferisce due poliziotti, condannato a 15 mesi ma è latitante. Paoloni (Sap): «Vano il lavoro dei miei colleghi senza certezza della pena» COMUNICATO STAMPA

Lo scorso 12 agosto un senegalese di 20 anni, salì a bordo del treno che percorre la tratta Cremona – Treviglio, sprovvisto di titolo di viaggio. Raggiunto dal capotreno, il giovane si rifiutò di mostrare i documenti rendendo necessario l’intervento di una pattuglia della Polfer di Milano. Il senegalese reagì aggredendo gli agenti che riportarono ferite giudicate guaribili in 10 e 15 giorni. Arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale è stato sottoposto ad obbligo di firma per poi far perdere le proprie tracce dopo qualche tempo. Ieri la condanna in rito abbreviato, a 15 mesi di reclusione, ma il soggetto è irreperibile.

«E’ stato condannato ma non è reperibile. Il lavoro dei miei colleghi è stato vanificato». Così Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), commenta la vicenda.
«Sfruttando quelli che sono i “regimi agevolati” delle misure cautelari, questa persona si è resa latitante ancora prima di espiare la pena. Occorre certezza ed effettività della pena. Per questo motivo – prosegue Paoloni – nella proposta di garanzie funzionali avanzata dal Sap, chiediamo un inasprimento delle pene per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, sia perché chi aggredisce un poliziotto in quel momento sta aggredendo lo Stato; sia perché la consapevolezza di pene severe svolge anche una funzione dissuasiva dal commettere determinati reati, poiché si andrebbe incontro ad una immediata applicazione».

Roma, 30 ottobre 2018

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