Isis, la jihadista Meriem è viva e vuole tornare in Italia

Alle amiche di scuola urlava «non vedo l’ora di piegare uno e tagliargli la testa»

Meriem

VENEZIA, 16 GIU – “Voglio tornare in Italia anche se dovrò andare in carcere”: lo dice Meriem Rehaily, 22 anni, la studentessa di origini marocchine residente nel Padovano fuggita da casa per raggiungere a 19 anni la Siria come combattente dello Stato islamico. La foreign fighter ha due figli, il capo coperto dal niqab e sa bene che sulla sua testa pende una condanna in contumacia a quattro anni emessa il 12 dicembre scorso dal Tribunale di Venezia. “Almeno riabbraccio la mamma – dice piangendo – mi manca tanto”.

Oggi l’ex studentessa dell’istituto De Nicola di Piove di Sacco è sposata con un miliziano palestinese («Ma l’hanno arrestato e ora è in prigione») e ha due figli, nati sotto le bombe: il più grande ha un anno e mezzo, l’altro appena sei mesi.

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