Padova: violentata a 9 anni dallo ‘sposo’ musulmano. Ma gli inquirenti smentiscono

Violentata a 9 anni dal promesso sposo musulmano. La drammatica vicenda non arriva da un paese straniero dove le spose bambine fanno ancora parte della realtà di tutti i giorni, ma da casa nostra e precisamente dal Padovano. Il caso è stato scoperto per caso, dopo che la bambina è stata portata in ospedale dai genitori in seguito agli abusi sessuali subiti.

Le violenze

I segni riscontrati dai medici sul corpo della piccola non avrebbero lasciato dubbi: sarebbe stata abusata sessualmente dell’uomo, un 35enne straniero, come confermato dalla stessa bimba agli psicologi. La piccola ha raccontato molti particolari che potranno rivelarsi decisivi per inchiodare l’orco.

Aperta indagine

Sul caso hanno aperto un’indagine i carabinieri che hanno ascoltato la testimonianza della piccola vittima, accolta in un centro di ascolto organizzato dal club Soroptimist e dai carabinieri di Padova nella sede del comando provinciale.

Nei guai due famiglie musulmane

A decidere il futuro di questa bambina che frequenta ancora le elementari sono state le due famiglie, entrambe musulmane. I genitori di lei e quelli di lui hanno deciso a tavolino che nonostante la sua tenera età poteva essere data in sposa ad un uomo che potrebbe essere suo padre: più grande di lei di ben 26 anni.

Il trauma

I soprusi che ha dovuto subire a soli nove anni, rappresentano un trauma che la bambina si porterà dietro per tutta la vita. Per riuscire a superare la choc, avrà bisogno di un lungo percorso di sostegno con psicologhi e altri esperti. Ma non ci sono dubbi che resterà segnata a vita da quanto le è successo. Con il ricordo delle violenze fisiche e psicologiche subite si può convivere. Ma dimenticare è impossibile.

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La smentita degli inquirenti

Fonti vicine agli investigatori hanno smentito categoricamente sia il fatto che l’apertura di un fascicolo in procura. Allo stesso modo è destituito di ogni fondamento anche il fatto che la piccola sia stata accolta in una delle stanze allestite nel comando provinciale di Padova all’interno del progetto “Una stanza tutta per sé” dedicata alla violenza di genere. Fonti accreditate hanno infatti confermato che le stanze allestite sono già state utilizzate per gestire casi di maltrattamento ma che mai tali episodi hanno visto vittime spose bambine, come riferito negli articoli di stampa.

 

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