Barconi che arrivano in piena notte o all’alba, altri in pieno giorno. Gli “sbarchi fantasma” che dall’inizio dell’estate vanno avanti sulle spiagge dell’agrigentino e su quelle di Linosa e Lampedusa, rappresentano “un’immigrazione pericolosa”. A dirlo è il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che un’intervista a La Stampa avverte: “Non è la nuova rotta dei migranti al posto di quella libica – avverte Patronaggio – anzi, sembra di essere tornati indietro di 10-15 anni, quando i migranti partivano dalle coste tunisine e venivano in Italia a cercar fortuna”.
Racconta Patronaggio che i migranti arrivano di solito in gruppi di 30-40, su barche in legno o piccoli pescherecci che vengono poi abbandonati sulla spiaggia; una volta sbarcati, si nascondono tra le due, cambiandosi poi i vestiti e fuggendo via. “Riteniamo che i più scaltri abbiamo qualcuno che li attende e li porta via; è possibile che ci siano dei basisti a terra“, chiarice Patronaggio.
Ma, dice il procuratore, “i motivi per cui arrivano in Italia potrebbero non essere solo legati a bisogni economici. Tra loro ci sono persone che non vogliono farsi identificare, gente già espulsa in passato dall’Italia o appena liberata con l’amnistia dalle carceri tunisine o magari che ha preso parte alle rivolte del 2011″. Il timore è che “tra loro potrebbero esserci anche persone legate al terrorismo internazionale“. Per questo, conferma Patronaggio, “penso che siamo di fronte a un’immigrazione pericolosa”.