Adozioni: pm scopre presunte irregolarità, Gentiloni la sostituisce

Roma – Per i non addetti ai lavori, per chi non conosce il delicato settore che andrà a guidare, la nomina dell’attuale presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze, Laura Laera, alla vicepresidenza della Commissione per le adozioni internazionali, decisa dal premier Paolo Gentiloni, può sembrare un cambio ai vertici come tanti.

Ma in realtà la questione è più complessa e non del tutto cristallina, scrive il Giornale

Perché dietro al decreto di nomina firmato venerdì da Gentiloni c’è un retroscena che vale la pena conoscere, su cui da tempo insiste Fabrizio Gatti dell’Espresso sul suo blog. Innanzitutto perché la Laera, magistrato dalla lunga e specchiata carriera e una competenza specifica sull’infanzia, è la moglie del procuratore capo di Milano, Francesco Greco. E poi perché la neonominata prenderà il posto di Silvia Della Monica, il magistrato che ha scoperto una serie di presunte gravi irregolarità nelle adozioni da parte dell’ente milanese Aibi-Amici dei bambini, finito sotto inchiesta. Un’indagine delicata, anche con sospetti di pedofilia e traffico di minori, che adesso dipende da due toghe della stessa famiglia: la Laera si occuperà infatti del fascicolo amministrativo, mentre il marito procuratore di Milano di quello penale, ereditato da Roma.

A questa nomina, inoltre, si è arrivati non senza polemiche, anche da parte delle famiglie adottive che hanno denunciato i traffici di bambini tra il Congo e l’Italia e che hanno cercato in tutti i modi di convincere il premier a non rimuovere dall’incarico la Della Monica, la quale credendo alle loro accuse aveva scoperchiato lo scandalo nelle adozioni senza peraltro essere mai appoggiata pubblicamente dal sottosegretario Maria Elena Boschi (presidente Cai negli ultimi mesi del governo Renzi), principale artefice della sostituzione.

Lo scorso aprile le famiglie si erano rivolte al Csm, che doveva dare il nullaosta alla Laera, per chiedere di valutarne la compatibilità al nuovo incarico, chiedendo anche come mai Marco Griffini, il presidente di Aibi, l’ente sotto inchiesta, avesse deciso di «portare false accuse contro la Della Monica proprio all’attenzione del procuratore di Milano, mentre si compiaceva della nomina a vicepresidente della Cai della moglie di quest’ultimo».

Il procuratore Greco, insomma, su input di Griffini, si sarebbe trovato a valutare l’operato di Silvia Della Monica come vicepresidente della commissione adozioni, incarico all’epoca ancora conteso da sua moglie. Le cose sono andate come previsto: oggi la Laera è la nuova vicepresidente e suo marito il capo della Procura che indaga sull’Aibi e sul suo presidente, Griffini.

Ma non è tutto. C’è un’altra stranezza da segnalare. Riguarda lo stesso Griffini, che lo scorso 21 febbraio aveva anticipato su Twitter l’imminente cambio ai vertici della Cai prima che Palazzo Chigi, l’istituzione che controlla il suo ente, ufficializzasse la notizia.

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