Pronto soccorso al collasso, scambio di barelle: muoiono due persone

Uno scambio di barelle, causato dalla confusione del sovraffollamento al pronto soccorso, sarebbe alla base della morte di due pazienti avvenute all’ospedale di Tivoli (Roma). Al San Giovanni erano stati ricoverati due anziani, uno destinato a Chirurgia, l’altro alla Rianimazione. Per un errore, sul quale sono in corso accertamenti, le due lettighe sono state invertite e i pazienti curati nel reparto sbagliato; le condizioni di entrambi erano molto gravi e sono morti poco tempo dopo il ricovero. La vicenda è avvenuta una decina di giorni fa, ma solo oggi ne è stata data notizia; l’autorità giudiziaria ha disposto un’inchiesta e sottoposto le salme a sequestro.

Salme poste sotto sequestro

L’uomo finito in Chirurgia, un ultraottantenne, è spirato nella serata di sabato 21, dopo poche ore dall’arrivo in ospedale. Il secondo, invece, è deceduto dopo due giorni. L’Autorità Giudiziaria ha posto le salme sotto sequestro e ha disposto l’autopsia, che dovrebbe essere già stata effettuata. Anche l’Asl Roma 5 ha avviato un’indagine interna per accertare la dinamica dei fatti. Il personal dell’ospedale si è accorto dell’errore poco dopo lo scambio delle lettighe.

Fatale lo scambio di barelle

I primi a lanciare l’allarme sono stati i parenti dell’anziano finito in Chirurgia. Avevano atteso che il medico terminasse le prime cure e poi si sono accorti dell’errore quando si sono recati a visitarlo. Ormai era troppo tardi: l’uomo era già deceduto. Il quadro clinico di entrambi i pazienti era comunque molto grave: il primo era molto anziano, il secondo soffriva di malnutrizione e alcolismo.

Pronto soccorso al collasso

Il Direttore Sanitario di Presidio e il Risk Manager dell’Asl Roma 5, incaricati dell’inchiesta interna, stanno raccogliendo le relazioni dei medici e del personale che hanno seguito i due pazienti. Dietro lo scambio di barelle c’è una situazione al collasso: il Pronto Soccorso di Tivoli accoglie tutti i casi più gravi degli altri quattro poli ospedalieri della Roma 5, una delle Asl più vaste del Lazio con circa 70 comuni di competenza. Al Pronto Soccorso del San Giovanni Evangelista, infatti, giungono non solo i pazienti di Tivoli e Guidonia, terza città del Lazio dopo Roma e Latina, ma anche tutti i codici rossi di una bella fetta della provincia romana. Il personale è costretto ad affrontare moltissimi casi contemporaneamente: al momento del tragico errore sanitario, nella struttura, c’erano un’altra decina di pazienti in codice rosso.

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