La Merkel annuncia un piano per rimpatriare 100mila migranti

 

Incalzata dalle vittorie del partito di destra Alternativa per la Germania, che ha sfruttato il risentimento popolare contro i migranti, Angela Merkel, in vista della candidatura al suo quarto mandato di Cancelliere, sta facendo una spettacolare inversione ad U sulla politica delle frontiere aperte, iniziando ad assumere toni duri contro quella stessa immigrazione che ha favorito e chiedendo ai governi locali l’espatrio forzato di coloro che si sono visti respingere la richiesta d’asilo. Dal Daily Express.

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di Nick Gutteridge, 27 novembre 2016

La Cancelliera assediata ha detto che le autorità accelereranno il tasso di rimpatri forzati, mentre si batte per arrestare l’allarmante crollo della sua popolarità che ha alimentato un’ondata di sostegno all’estrema destra.

Angela Merkel, la cui decisione di stendere il tappeto rosso per i migranti dall’Africa e dal Medio Oriente le si è ritorta contro in modo spettacolare, negli ultimi mesi ha via via assunto toni sempre più duri sull’immigrazione.

E nella sua retorica più dura la leader tedesca questa settimana ha anche detto ai parlamentari dal suo partito: “La cosa più importante nei prossimi mesi è il rimpatrio, il rimpatrio e, ancora una volta, il rimpatrio.”

Questa posizione segna una sorprendente inversione a U della Cancelliera, già pro-rifugiati, dopo che è stata ampiamente messa alla gogna dai critici in patria e all’estero per la sua decisione di aprire le frontiere della Germania a milioni di migranti.

Il suo straordinario ripensamento le è stato ampiamente suggerito da una serie di risultati elettorali locali catastrofici per il suo partito di governo, l’Unione Cristiano-Democratica (CDU), che è stato sconfitto dal populista Alternativa per la Germania sia nel suo stato natale sia nella capitale Berlino.

Il crollo del partito nei sondaggi ha scatenato l’allarme tra i suoi alleati sia nella CDU che nel partito partner di coalizione, l’Unione cristiano sociale (CSU), accompagnato da voci secondo cui alcuni alti funzionari avrebbero cercato di rimuoverla.

Ma Angela Merkel la scorsa settimana ha annunciato la sua intenzione di presentarsi per un quarto mandato come cancelliere della Germania, e ora sta assumendo toni sempre più anti-immigrazione, mentre tenta di risanare la sua malconcia reputazione prima delle elezioni del prossimo autunno.

Parlando ieri a una conferenza di parlamentari conservatori a Neumünster, la Cancelliera ha rivelato che si aspetta che 100.000 migranti lascino la Germania quest’anno; un terzo saranno rimpatriati forzosamente.

E usando una nuova e dura forma di retorica, ha avvertito che i governi locali devono espellere tutti i migranti le cui domande di asilo vengono respinte, con la forza se necessario.

La Merkel li ha avvertiti: “Se i governi statali rifiutano di espellere con la forza i migranti, poi ognuno di loro certamente dirà: ‘Non voglio andarmene volontariamente, tanto non faranno niente in ogni caso’.

E con una spettacolare inversione a U nella sua politica delle frontiere aperte, ha aggiunto: “Non è possibile che tutti i giovani dall’Afghanistan vengano in Germania”.

Questa settimana la sua retorica è molto lontana dall’ormai famigerata parola d’ordine Wir Schaffen Das – ‘possiamo farlo’ – che il leader assediato ha ormai abbandonato dopo la pubblicazione di un comunicato equivalente a delle scuse.

Si stima che a circa 215.000 migranti sia stato negato il diritto di rimanere in Germania negli ultimi 18 mesi, la maggior parte perché provengono da paesi dell’Europa orientale e del Nord Africa che non sono devastati dalla guerra.

La Merkel sta ora insistendo sul fatto che le risorse devono essere concentrate sui rifugiati in fuga da guerre e disordini che hanno veramente bisogno di sostegno, e che il consenso dell’opinione pubblica ai richiedenti asilo può essere mantenuto solo espellendo i migranti economici che cercano di abusare del sistema.

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