Bucare il pallone della democrazia

 

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Non avendola presa bene l’hanno presa malissimo. E, come sempre accade in questi casi, quando il soufflé gli s’ammoscia nel forno e loro avevano l’Elite a cena, hanno sciolto i cagnacci dei media affinché salivassero tutta la loro cialtroneria e schiumassero tutta la rabbia dei loro servi padroni verso un popolo che ha osato andare controcorrente, contro la narrazione, in opposizione al frame, contro le previsioni e i fottuti sondaggi. Ai miei tempi c’era una bellissima serie televisiva inglese, con relativo British humor: “Il brivido dell’imprevisto”. Non so se qualcuno se la ricorda.
Di fronte alla vittoria del Brexit, ovvero della volontà degli elettori britannici di far uscire il Regno Unito dalla UE, il “Dio stramaledica gli inglesi”, in questo straniante mondo possibile dai poli magnetici invertiti, è diventato un motto antifascista da far subito gridare ai soliti casseurs centrosocialisti a progetto di George Soros.
Non è contato nulla che David Cameron si sia immediatamente e con grande onore dimesso (mica scemo, ora la patata bollente se la becca il successore, magari l’odiato rivale Boris Johnson). Del resto un premier che si dimette perché ha perso un referendum da lui stesso indetto dev’essere per loro un evento incomprensibile, a livello di equazione di quarto grado. Dev’esserci per forza un parametro sbagliato.
I bizzosi e viziati mocciosi eurofili a trazione tedesca (“non ci faremo portar via la NOSTRA Europa”, hanno commentato a Berlino) stanno frignando e pestando i piedini chiedendo di rivotare, di indire un nuovo referendum perché così non vale. Il gnè gnè a ipocrisie unificate si può ascoltare perfino dallo spazio.
I media stanno dando un rilievo ridicolo ad una petizione online, ufficialmente riservata ai soli cittadini britannici, che ho potuto oggi votare benissimo anch’io e che avrebbe raccolto al momento 3 milioni di firme, secondo loro indicative della volontà di ripensamento degli elettori britannici. Una petizione delle tante che il sito del governo di Londra raccoglie abitualmente e che, raggiunte un tot di firme, vengono vagliate dal governo. Un Charge-org un po’ più istituzionale ma che è aperto, come qualunque sondaggio web, a cani, porci, manipolatori e burloni. Tanto aperto che è già partita un’inchiesta per frode.
All’Asilo Sovranazionale Pinuccia (nel senso di asylum, di istituzione psichiatrica) la democrazia piace solo quando si verificano determinate circostanze, ovvero quando va a finire come vuole l’Elite. A’ la Napolitano, per intenderci.
In Grecia si può annullare un referendum tante volte finché non va al potere il giusto bamboccio gatekeeper. In Austria si sguinzagliano i postini per aggiustare un voto troppo sfrontatamente nazionalista e si elegge il solito utile fratello (salvo buon fine).
In Italia la Costituzione si può far modificare anche da un governo che la corte costituzionale ha dichiarato eletto da una legge elettorale incostituzionale e quindi non legittimamente eletto. Alle primarie del partito dei non eletti possono votare cinesi e rom e nessuno li accusa di non essere in grado di prendere decisioni per il resto della popolazione italiana. Il PD viene abitualmente votato da vecchi pensionati ma nessun Onuiolo si sognerebbe di chiedere di rivotare a Bologna escludendo umarells e zdaure. A proposito, quindi se in ottobre i vecchiacci voteranno per il SI e a noi non starà bene, potremo chiedere di rivotare contro l’egoismo dei vecchi che hanno scelto per i giovani, vero?

Perché l’immediato tam tam del 24 giugno nel dopo batosta Brexit è stato proprio: “Hanno votato i vecchi. E siccome hanno votato i vecchi, essi hanno votato contro i giovani e il loro futuro. Perché i giovani della generazione Erasmus sono europei e  volevano restare in Europa”.

Riescono sempre a stupirmi per la rapidità con la quale ogni volta si avventano famelici sul frame che getta loro nel recinto la neoaristocrazia e dell’altrettanta rapidità con la quale il piddino medio (inteso come forma mentis) si beve quanto percola dalla televisione, sia la melassa della propaganda che la cacatella della menzogna.
Iggiovani, come dimostrano tutti i dati ufficiali, di andare a votare al referendum del 23 giugno non ne hanno avuto voglia. Quindi, di che stiamo parlando? I loro genitori Remainers riscoprano i cari vecchi metodi coercitivi locali e li bastonino per bene senza prendersela con gli anziani che un giorno forse potrebbero perfino dover ringraziare.
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Questa dei vecchiacci sdentati, ignoranti, straccioni, dementi, che hanno rubato il futuro a Iggiovani votando Brexit è l’apice del poraccismo sessantottino. I più giovani di questi cialtroni, i pulciosi centrosocialisti, odiano i genitori perché non li hanno ancora persi e non hanno avuto il tempo né la voglia di ascoltare i racconti dei vecchi che si fecero due guerre prima di conquistare finalmente la democrazia. Altro che un Bella Ciao e passa anche il cancro.

Sono i figli dei rivoluzionari del maggio francese, abilmente manipolati anch’essi dal premiato rivoluzionificio del Novecento che ha sempre identificato ne Iggiovani le menti migliori da plasmare secondo le necessità del momento: carne da cannone, utili idioti applaudidittatori, gatekeepers, finti rivoluzionari, drogati, consumatori compulsivi, rincoglioniti precoci, carne da drone o, chissà, soylent green in scatola per sconfiggere la fame nel mondo. Rivoluzionari che, dopo non aver affatto cambiato il mondo, perché non era previsto, dopo essere transitati dal terrorismo, proprio perché l’Elite li fiutò come utili scherani da lanciare contro il nemico comune: lo stato liberale borghese, passarono in blocco al campo della peggiore reazione neoaristocratica dai tempi della Vandea.   Un amore giovanile che si è poi consolidato in matrimonio di interesse reciproco.
Per i cultori della Storia, alcuni esempi di giovani rivoluzionari che avevano capito tutto.
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Red_Guards

I vecchi… i vecchi. Cosa mi ricordava lo spin sui vecchi? Forse ho riconosciuto il tanfo della Guardie Rosse:

 
“Gli studenti hanno l’ordine di distruggere i “quattro vecchi”: vecchi pensieri, vecchia cultura, vecchie consuetudini, vecchie abitudini. Viene detto loro di “Imparare a fare la rivoluzione facendola”, secondo la filosofia maoista che ripone nel rapporto reciproco fra la “pratica” e la “conoscenza” il metodo da cui emergono le “idee giuste”.
Se non vincono, gli eurofili pretendono il diritto di poter bucare il pallone della democrazia. E se vi lamentate vi accusano di “sfrontato nazionalismo”. Per dimostrarvi quale concetto abbiano costoro – i lacché e i cani da riporto della neoaristocrazia, della libertà di espressione e del sacro diritto del popolo di esprimersi, vi ho preparato questo sontuoso blob su una pagina Tumblr delle migliori uscite di questi giorni.
I devoti seguaci della dittatura dell’internazionalsocialismo, quello che più la gente è rintronata, rimescolata, meticciata, impoverita e privata dei propri confini dell’Io; smandrappata, emasculata e abbrutita, meglio è, stanno proferendo cotali bestemmie all’interno del Tempio da farne crollare per l’ennesima volta le colonne. Anche Stefano Alì de “Il cappello pensatore” ne ha compilato un notevole florilegio.
melandri
Indemoniate che berciano sui social di vietare il voto negli ultimi 18 anni di vita. A proposito, fa piacere leggere donne che ce li hanno appena sbriciolati con l’anniversario della conquista del voto femminile, invocare il voto elitario.
E, mio Dio, sentire ebrei bestemmiare la democrazia di un paese che sconfisse il nazismo e sentirli proferire cose che nemmeno l’Okrana avrebbe osato mettere loro in bocca, mi provoca un sincero dolore, un senso di vuoto cosmico, la percezione del Nulla. Nel mondo alla rovescia il dio d’Europa vuole che Isacco sacrifichi Abramo. Vado a stracciarmi le vesti.
Barbara Tampieri aka Lameduck
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