“Migranti, inaccettabile e pericoloso comportamento del prefetto di Vicenza”

 

prefetto-eugenio-soldaE’ un segnale pericoloso quello che giunge dal Prefetto di Vicenza che irride con toni irriguardosi rappresentanti eletti nelle Istituzioni democratiche chiamati a rispondere ai cittadini del loro operato e non certo alle gerarchie del Ministero degli Interni. Non è un problema di galateo o cerimoniale istituzionale, ma esiste il dovere nella Repubblica del rispetto dei ruoli e dei rapporti. Questo rispetto è venuto meno.

Non tocca a noi, a sindaci, parlamentari, consiglieri regionali risolvere i problemi creati dalle scelte ministeriali, né è nostro compito dar soluzione positiva alle complicazioni causate dall’altrui operato. A maggior ragione, troviamo lo sfogo del Prefetto di Vicenza decisamente irriguardoso se pensiamo a come in Veneto, terza Regione dopo Lombardia e Sicilia, siano stati distribuiti 22.667 immigrati dei quali circa 12 mila non sono state identificati e non sappiamo dove siano. Non lo sanno gli amministratori pubblici e non lo sanno nemmeno i prefetti che dovrebbero tutelare l’ordine pubblico e garantire la lotta alla clandestinità l’humus ideale in cui si alimenta la delinquenza.

Non è secondario rammentare che nel volgere di due decenni ben 517 mila cittadini stranieri hanno trovato qui da noi servizi, assistenza, formazione e tutela senza l’intervento di alcun Prefetto, senza aiuti o contributi di ministeri o governi. Ora, mentre lo Stato ha prosciugato le risorse e i fondi a disposizione delle realtà locali, mettendo a dura prova il sistema del welfare, in anni di dura crisi economica che ha colpito non poche famiglie venete, in una realtà fortemente segnata dalla crisi economica e ferita da una delinquenza crescente quanto sempre più sfrontata, le parole del Prefetto di Vicenza, che confonde autorevolezza con autoritarismo, sono una testimonianza di rara alterigia e boria che non può essere accettata in un dipendente pubblico i cui toni altezzosi suonano come insulto per il quale nessuna scusa è ammissibile.

On. Mara Bizzotto – Parlamentare Europeo

Roberto Ciambetti – Presidente Consiglio Regionale del Veneto

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