Islamizzazione forzata in Kenya, cristiani fuggiti

 

E’ passato un anno dal massacro all’Universita’ del Kenya di Garissa, per mano dei ribelli islamisti somali di Al-Shabab: 147 studenti sono stati massacrati nell’ateneo, la maggior parte di loro cristiani. I terroristi hanno distinto musulmani e cristiani, e questi ultimi sono stati assassinati.

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Tommy Simmons, fondatore di Amref Italia, e’ a Garissa per partecipare alla cerimonia di commemorazione delle vittime. Amref svolge attivita’ di sostegno sanitario e all’istruzione con numerosi progetti. Ma a un anno dal massacro, il risultato e’ stata un’islamizzazione forzata di tutta l’area, anche se va sottolineato che Garissa e’ sempre stata a maggioranza musulmana, ma dove la convivenza e’ sempre stata possibile, oggi i cristiani sono tutti fuggiti.Il risultato e’ una sostanziale pulizia etnica – ci spiega Simmons – del territorio. Anche il nostro personale locale, oggi, e’ somalo e musulmano”. Tutto il personale non musulmano ha lasciato la contea. Vi e’ una carenza di 800 insegnanti, e un numero non precisato di personale sanitario. “Proprio a seguito degli attacchi di Al-Shabab – continua il fondatore di Amref -, nelle zone piu’ remote verso il confine con la Somalia, i cristiani sono stati costretti a scappare, insegnanti, studenti, personale sanitario. C’e’ stata una sorta di omologazione della societa’”.

Muoversi, inoltre, e’ diventato difficile, gli spostamenti sono pericolosi proprio per la minaccia islamista. “Spostarsi agevolmente – ci spiega Simmons – se non sei musulmano e’ difficoltoso“. Prima dell’attentato terroristico di un anno fa “la realta’ era caratterizzata da una societa’ mista. La convivenza era possibile”. Oggi, finche’ permane questa minaccia terroristica, e’ impossibile ripristinare una normalita’ di vita e di societa’ incentrata sulla convivenza tra diverse etnie e religioni. L’azione terroristica di un anno fa ha avuto un impatto forte sulla possibilita’ di avere personale qualificato a livello scolastico e medico. “Le autorita’ – continua Simmons – sono alla ricerca di personale qualificato nelle scuole e nelle strutture sanitarie. Ma e’ difficile trovarli perche’ regna la paura. Il governo locale, per la carenza di insegnanti, ha dovuto ‘convertire’ studenti appena diplomati in insegnanti. Ragazzi che non hanno nessun tipo formazione”. Ma cio’ che colpisce di piu’ e’ che i musulmani della zona chiedono che arrivi personale qualificato, non gli importa se cristiano o musulmano. “E’ lo stesso sheik della moschea di Garissa a chiederlo”, spiega il fondatore di Amref. La contea di Garissa, e le aree piu’ remote, “storicamente hanno sempre avuto una carenza di personale. I livelli di alfabetizzazione sono piu’ bassi rispetto al resto del paese. Un’area non al passo con il Kenya. Competere con il resto del paese, oggi, a distanza di un anno dall’attentato all’universita’, e’ ancora piu’ difficile”. (AGI)

 

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