Isis rivendica le stragi a Homs e Damasco, oltre 140 morti

 

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E’ di 142 morti e 178 feriti il bilancio di una nuova ondata di attentati firmati dall’Isis in Siria, i più sanguinosi dall’ottobre 2014. A Homs, nel centro del Paese mediorientale, sono esplose due autobombe che hanno causato 59 morti, per lo più civili, e decine di feriti. L’attacco, rivendicato dal gruppo jihadista, è il piu’ sanguinso in Siria dall’ottobre 2014. La tv di Stato siriana ha diffuso le immagini di macerie, soccorsi e fumo nero nel luogo dell’attacco, avvenuto a Al-Zahraa, un sobborgo della città controllata da regime colpito gia’ in passato.

Un altro attacco, anche questo attribuito all’Isis, ha causato almeno 83 morti a sud di Damasco: quattro esplosioni, almeno una delle quali innescata con un’autobomba, hanno fatto tremare la localita’ di Sayeda Zeinab, dove si trova un mausoleo sciita. Il bilancio arriva dalla tv siriana e dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. Sayeda Zeinab e’ un luogo sacro per gli sciiti, frequente meta di pellegrinaggio, perche’ ospita il mausoleo dedicato a una delle nipoti di Maometto. A gennaio, in un attentato rivendicato dall’Isis nei pressi dello stesso mausoleo erano morte almeno 70 persone.

I due attentati sono stati rivendicati dall’Isis sul network jihadista Amaq. (AGI)

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